Telese. Arrivati 28 migranti. Il sindaco interroga Prefetto e Commissario

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Dopo l’arrivo di 28 rifugiati nel centro termale, l’ex sindaco Pasquale Carofano interroga il Prefetto di Benevento ed il Commissario Prefettizio.

Nei giorni scorsi a Telese Terme in via Vomero, sono stati 28 gli arrivi di migranti e rifugiati che la cooperativa La Vela ha sistemato in alcuni abitazioni prese in affitto nel centro termale. Pasquale Carofano leader del gruppo politico “Vince Telese” ed ex primo cittadino ha interrogato Paola Galeone Prefetto di Benevento e Mario Muccio Commissario Prefettizio giunto nella cittadina telesina dopo che il Tar accogliendo il ricorso delle opposizioni consiliari ha di fatto sciolto la Giunta Carofano.

“Apprendiamo – scrive Pasquale Carofano – che nell'ambito delle misure adottate per il programma di accoglienza dei rifugiati, la cooperativa La Vela ha acquisito in locazione dieci abitazioni site in via Vomero, di proprietà di un privato. È ormai evidente – continua – come lo sfruttamento indiscriminato del suolo dal punto di vista edilizio, perpetrato negli anni, abbia inficiato le possibilità di sviluppo del territorio modificandone finanche le caratteristiche sociali”.

L’analisi dell’ex primo cittadino si fa poi forte. “Oggi non è pensabile che si cavalchi l'onda di una problematica che può generare profitti in quanto crediamo che così non si rispettano i crismi dell'accoglienza di chi fugge dalla guerra e dalla fame”.

Ecco che poi si rivolge a Prefetto e Commissario. “Sarebbe interessante sapere dal Prefetto e dal Commissario se sono state svolte tutte le indagini atte a verificare l'esistenza dei requisiti socio-ambientali, visto che il luogo deputato all'accoglienza, tra l'altro, è già stato teatro di tensioni in passato e rischia oggi di diventare una polveriera”.

Poi conclude. “Crediamo che la degna accoglienza di queste persone e il loro inserimento nel tessuto sociale della comunità che li ospita passi attraverso la dislocazione di piccoli gruppi su tutto il territorio. La concentrazione di grandi gruppi in un'unica area rischia di creare emarginazioni e tensioni”.



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