Telese, il Comitato Cittadinanza Attiva consegna due petizioni popolari al Comune

12:29:57 2013 stampa questo articolo
La sede del comune di Telese TermeLa sede del comune di Telese Terme

Due le petizioni popolari consegnate al comune termale inerenti al Servizio Idrico Integrato.

“Questa mattina abbiamo consegnato, al Protocollo del Comune di Telese Terme, due petizioni popolari, firmate da molte centinaia di cittadini, riguardanti la gestione del Servizio Idrico Integrato”.

Lo ha reso noto il Comitato Spontaneo Cittadinanza Attiva Telesina che stamani ha consegnato al Comune di Telese Terme due petizioni popolari.

“Una delle petizioni – spiegano – chiede al Consiglio Comunale di modificare lo Statuto affinché si riconosca, nello stesso, l'acqua quale bene comune di proprietà pubblica e l'accesso ad essa quale ‘diritto fondamentale dell'Uomo’. Inoltre, in ottemperanza a quanto espresso dai Cittadini italiani col Referendum del 12 e 13 giugno 2011, si recepisca e si promuova la non rilevanza economica di tale servizio, sulla scorta della recente dottrina e giurisprudenza nonché della scelta operata da diversi Paesi europei con l'obiettivo, condivisibile, di un utilizzo ‘critico e controllato’ del bene acqua, al solo fine di garantire il benessere della collettività. Infine, sempre in ottemperanza al volere del popolo italiano espresso col Referendum di cui sopra, definire tempi e linee chiare per il ritorno della gestione dell'acqua a livello comunale”.

La seconda petizione, invece, “chiede al sindaco ed al Consiglio Comunale che si attivino per ottenere, dalla Società di gestione del S.I.I., maggiore chiarezza nelle fatture di addebito, maggiore informazione all'utenza sulle variazioni tariffarie, sullo stato delle infrastrutture e sulle modalità e risultanze dei controlli effettuati da organismi pubblici (ARPAC) sia sulla qualità dell'acqua erogata e sui relativi investimenti messi in atto dalla gestione che sulla rispondenza ai parametri di Legge dell'effluente finale della depurazione. Chiede inoltre una mappatura delle zone della città non ancora servite da allaccio fognario per le quali non devono essere addebitate le voci ‘fognatura e depurazione’. Chiede infine maggiore vigilanza, da parte dell'Amministrazione Comunale, sull'osservanza delle regole dettate dal contratto di gestione firmato dalle parti il 30 dicembre 2002 e successivo atto aggiuntivo del 26 gennaio 2007. Il comitato ha poi chiesto alle Autorità Municipali di indire un incontro pubblico, presenti tutte le parti, per dibattere e proporre su un argomento tanto delicato e indispensabile per la salute pubblica”.



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