Telese, presentata istanza per Referendum Consultivo Comunale per l'acqua pubblica

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La sede del comune di Telese TermeLa sede del comune di Telese Terme

L’iniziativa messa in piedi dopo il “disinteresse dimostrato dall'Amministrazione Pubblica di Telese Terme nei confronti di due petizioni, firmate da 600 cittadini telesini”.

Il Comitato Spontaneo Cittadinanza Attiva di Telese Terme ha presentato quest’oggi, nelle mani della segretaria generale del Comune di Telese Terme, un'istanza, a prima firma di Sergio Paliotti, al sindaco Pasquale Carofano per l'indizione del primo Referendum Consultivo Comunale con il seguente quesito: “Vuole che, in ottemperanza alla volontà popolare espressa col Referendum del 12 e 13 giugno 2011, il Consiglio Comunale di Telese Terme riconosca l'acqua quale bene comune di proprietà pubblica e l'accesso alla stessa come diritto fondamentale per l'uomo, promuovendo la non rilevanza economica del Servizio Idrico Integrato, e definendo tempi e linee chiare per il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua, a livello comunale, al fine di garantire il benessere dei cittadini?”.

Il Comitato Cittadinanza Attiva ha poi spiegato che: “si è deciso a proporre l'utilizzo di questo importantissimo presidio democratico a seguito del disinteresse dimostrato dall'Amministrazione Pubblica di Telese Terme nei confronti di due petizioni, firmate da 600 cittadini telesini, rappresentanti di altrettante famiglie, consegnate al Protocollo del Comune di Telese Terme in data 17 novembre 2017 e, successivamente sollecitate in data 30 gennaio 2018, che a tutt'oggi risultano ancora senza risposta alcuna”.

“L'Istanza – hanno aggiunto – come richiede il regolamento apposito, è stata firmata da 10 dei tantissimi cittadini componenti il Comitato che, oltre a Paliotti, sono: Patrizio Micillo, Nicola Pelosi, Maria Diana Elia, Francesco Coscia, Francesco Garofano, Angelo Cinquegrana, Dalila Cinquegrana, Orazio Roberto Russo e Michele Cofrancesco. La strada per arrivare al suffragio popolare sarà lunga e ardua, visto che lo Statuto Comunale richiede addirittura il 30% di firme degli aventi diritto al voto per concedere l'effettuazione del Referendum, e potrebbe essere risparmiata se il sindaco e il Consiglio Comunale volessero, in tempi brevi convocare una seduta e porre all'O.d.G. le citate petizioni. Ma verrà comunque percorsa, se tale eventualità risultasse comunque vana”.

Poi, l’appello rivolto a tutti i cittadini: “una volta ottenuto il parere di ammissibilità del quesito referendario dall’apposita Commissione, di attivarsi per firmare l'Istanza presso la Casa Comunale o presso i banchetti che verranno organizzati dal Comitato. L'inizio della raccolta firme verrà comunicato con tutti i mezzi a disposizione del Comitato con l'aiuto della stampa locale”.



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