Terremoto in Italia Centrale: 250 i morti, 215 le persone estratte vive. Continuano le scosse

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La violentissima scossa di terremoto ha raso al suolo diversi centri del lazio tra cui Accumoli ed Amatrice. Partiti i Vigili del Fuoco anche da Benevento.

Ci sono ferite che fanno fatica a rimarginarsi ed altre che se ne aprono all’improvviso come quella di questa notte dove il terremoto ha spazzato via Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Un sisma di magnitudo 6.0 della scala Richter registrato nelle province di Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, L’Aquila e Teramo dall’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia.

Un centinaio le scosse registrate, la prima alle 3.36 di questa notte registrata a 4km di profondità poi una seconda di magnitudo 4.4 alle 3.56 ed una terza alle 4.33 di magnitudo 5,3. Questi i comuni entro 10 km dall’epicentro: Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), mentre i comuni entro 20 km dall’epicentro sono : Amatrice (RI) Cittareale (RI), Norcia (PG), Acquasanta Terme (AP), Cascia (PG), Montegallo (AP), Montereale (AQ), Campotosto (AQ), Capitignano (AQ), Castelsantangelo Sul Nera (MC), Valle Castellana (TE), Posta (RI), Borbona (RI), Monteleone Di Spoleto (PG), Montemonaco (AP), Poggiodomo (PG), Preci (PG), Rocca Santa Maria (TE), Cortino (TE), Leonessa (RI), Roccafluvione (AP), Ussita (MC), Visso (MC).



“La zona interessata dalle repliche – spiega l’Invg – che in prima approssimazione rappresenta l’estensione della faglia attivata, è pari a circa 25 km ed è allineata in senso NNO – SSE. Questa dimensione è coerente con un terremoto di magnitudo 6. La mappa di scuotimento del terremoto più forte, calcolata con i dati delle reti accelerometriche dell’INGV e del Dipartimento della Protezione Civile, indica uno scuotimento del terreno relativamente più alto nella zona Nord-Occidentale. I valori di picco più alti registrati sono pari a circa il 45% di g alla stazione della Rete Accelerometrica Nazionale di Arquata del Tronto, a 11 km dall’epicentro”.

Nel frattempo la macchina dei soccorsi è partita, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Esercito, volontari, Cnsas, Carabinieri, Forestale stanno lavorando ormai da ore per riuscire a trarre in salvo il maggior numero di persone. I morti al momento sarebbero 24 un centinaio i dispersi. In alcuni punti si scava a mano altre zone sono difficilmente raggiungibili. Almeno 20 caschi rossi sono partiti nella notte anche da Benevento in direzione dell’alto Lazio, a muoversi il GOS Gruppo Operativo Speciale e le unità cinofile. La Protezione Civile ha attivato dei numeri 840840 e 803555, mentre l’Avis ha chiesto di donare sangue mentre l'appello ulteriore è quello di non intasare le strade per rendere più veloce l'arrivo dei soccorsi.

Aggiornamento ore 17.30

Aumenta il numero delle vittime che secondo i dati forniti dalla Protezione Civile sarebbero circa 73, tanti purtroppo i bambini. Un’intera famiglia ad Accumoli è rimasta sepolta dal crollo di un campanile. Ancora imprecisato il numero dei dispersi oltre 200 invece i feriti dislocati nei vari ospedali di Lazio, Marche e Abruzzo.

Oltre 200 le scosse con lo sciame sismico che dunque continua imperterrita a scuotere la terra e ad alimentare la paura. Al lavoro ci sono i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, l’Esercito, Forestale, Protezione Civile. Si cominciano ad allestire campi e tendopoli, sono poche infatti le case rimaste in piedi centinaia quelle distrutte e centinaia quelle inagibili. Pochi minuti fa, sui luoghi del disastro dopo le visite del ministro Delrio e del presidente della Camera Laura Boldrini è giunto il premier Matteo Renzi.

25 agosto
Aggiornamento ore 10.30


A poco più di 24 ore dal sisma che ha colpito le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, Macerata, Teramo e L’Aquila, si continua a scavare. Accumoli, Amatrice e Pescara del Tronto (frazione di Arquata del Tronto) sono stati sventrati. Nel frattempo il numero delle scosse continuano: l’Istituto Nazione di Geofisica e Vulcanologia ne ha segnate ben 460, l’ultima all’alba di magnitudo 4,5.

Sale, purtroppo, anche il numero delle vittime che si attesta a 247, numero che però sarebbe destinato a salire (a L’Aquila le vittime nel 2009 furono 309), molti sono bambini. Sale anche il numero dei feriti che supera le 400 unità di cui 264 ricoverati negli ospedali, mentre il numero degli sfollati si aggirerebbe intorno ai 2500. Molti, hanno già passato la prima notte nelle tendopoli allestite dai soccorritori: sono invece 5400 le persone che in questo momento stanno lavorando per salvare vite umane.

Giovedì 25 agosto
Aggiornamento ore 21.00


Ad Amatrice, Accumoli, Illica, Arquata e Pescara del Tronto si continua a scavare alla ricerca di dispersi con la speranza di trovare ancora qualcuno in vita. L’ultimo bollettino della Protezione Civile parla di 215 persone salvate e 365 feriti ospedalizzati. 250 invece i morti, il dazio più alto lo ha pagato Amatrice (193) seguita da Arquata (46) e Accumoli(11). Secondo il sindaco del centro reatino Sergio Pirozzi all’appello mancherebbero ancora 15 persone tra cui due bambini. Gli sfollati, sarebbero in totale circa 2500, si apprestano dunque a passare la seconda notte nelle tendopoli allestite da centinaia di soccorritori presenti tra Esercito, Vigili del Fuoco, Soccorso alpino, Protezione civile, Croce Rossa, Forze dell'Ordine, senza tener conto di medici, infermieri e volontari. A Rieti invece la Procura ha aperto un’inchiesta, l’ipotesi di reato è quella di disastro colposo, i magistrati vogliono capire perché alcune strutture siano crollate, come la scuola di Amatrice inaugurata nel 2012 e costruita con sistemi antisismici. Se da un lato si continua a scavare, dall’altro lo sciame sismico prosegue (sono più di 600 le scosse stando ai dati Invg) la più forte di magnitudo 4.3 è stata registrata alle 14.36 che ha portato ad altri crolli, lesionato anche il Palasport che è stato evacuato. Secondo il ministro Franceschini, “i beni culturali colpiti sarebbero 293, circa 50 quelli crollati o seriamente danneggiati”, mentre si attende la fine del Consiglio dei Ministri che dovrà decretare lo stato stato di emergenza per i territori colpiti ed uno stanziamento che potrà variare da 50 a 234 milioni di euro che giungeranno dal Fondo per le emergenze nazionali.

In aggiornamento
(Michele Palmieri)



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