Torna a S. Agata il cratere di Assteas. Dal 18 dicembre ‘L’Oggetto del Desiderio. Europa torna a S. Agata’

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La sensazione che diede ai santagatesi la mostra ‘Sulle tracce di Saticula’, inaugurata nel dicembre 2012, la celebrazione del suo passato e l’affermazione della sua identità più antica, saranno solo un ricordo, quando il 18 dicembre prossimo, farà il suo ritorno a S. Agata il cratere di Assteas.
Per i cittadini di S. Agata, il vaso che raffigura il ratto di Europa, rappresenta il ritorno alle origini, quello che siamo stati e che siamo diventati. La storia del cratere, del V secolo a.C., è ormai nota a tutti: fu rinvenuto nel 1970 nelle campagne a nord dell’Isclero, in quella che è la necropoli dell’antica Saticula e fu venduto da un tombarolo sul mercato antiquario per un milione di lire e un maialino. Ha girato il mondo (uno su tutto il museo americano ‘Paul Getty’ di Malibù), è stato scelto come simbolo dell’Unione Europea e tra breve tornerà a casa.
A S. Agata, già da mesi, si sta lavorando affinché tutto sia pronto per le 18 del 18 dicembre, una data che rimarrà nella memoria e nella storia del paese caudino. La Chiesa di San Francesco sarà la dimora per i sei mesi di permanenza del cratere. La mostra, infatti, sarà visitabile fino al 17 maggio prossimo e per il tempo di permanenza a S. Agata, sarà supportata da eventi collaterali per non spegnere l’attenzione sull’allestimento. L’evento è patrocinato, oltre che dal Comune caudino, dal Ministero dei Beni Culturali e realizzato grazie al coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta attraverso Adele Campanelli e il funzionario delegato Luigina Tomay.
‘L’Oggetto del Desiderio. Europa torna a S. Agata’ è il titolo dell’allestimento che nasce come progetto tradizionale e multimediale insieme. Il percorso sarà spalmato in 30 minuti: all’ingresso della Chiesa ci sarà un primo ambiente dove sarà proiettato un racconto sulla realtà archeologica di Saticula, terminato il quale ci si immetterà nella navata centrale dove, attraverso un sistema di tulle che faranno da pannelli, si compone il racconto del ceramografo Assteas che termina in uno schermo profondo a ridosso dell’attuale altare. Si passerà poi all’interno del coro ligneo dove ci sarà l’esposizione dedicata al cratere, attraverso un sistema di video mapping. Ancora ci sarà la possibilità di ammirare il cratere in purezza e con un sistema di illuminazione, che delimiterà anche il percorso in uscita, ci sarà l’illuminazione del soffitto ligneo e del cratere stesso.
“La mostra sarà aperta nei fine settimana, festivi e prefestivi con un sistema di bigliettazione tarato a seconda del pubblico che la visiterà, in concertazione con la Soprintendenza e con le linee generali dettate dal Ministero dei Beni Culturali. L’idea è di seguire il modello di una realtà museale vera e propria, anche perché S. Agata è pronta per queste cose: le persone si spostano, sono disposte a vedere cose belle pagandole il giusto” – ha sottolineato la consigliere delegata Angela Ascierto.
Il ritorno di Assteas ha un valore enorme, su tutti i fronti, anche su quello finanziario. “A cavallo tra il bilancio 2014 e quello del prossimo anno – ha commentato il primo cittadino Valentino - sono stati inseriti due capitoli di spesa specifici per un totale di circa 40mila euro, oltre ad altri 8.800 euro di sponsorizzazioni private iscritto nel quadro economico”. Il sindaco è pronto anche a cavalcare l’onda dei flussi turistici, già presenti e radicati a S. Agata, con il ritorno di Assteas. “L’arco temporale in cui il cratere dimorerà a S. Agata sarà importante per accrescere i flussi turistici sul piano della qualità. In questa direzione abbiamo voluto un’interazione, sul piano istituzionale, con Confindustria Turismo Benevento, per inserire a pieno titolo il paese caudino nei grandi circuiti turistici regionali e creare rapporti con i più importanti tour operator. Quello del ritorno di Assteas sarà un momento importante che vivrà S. Agata, che ci darà centralità ma allo stesso tempo il protagonismo che meritiamo, spostando i turistici che frequentano le aree costiere e che potranno visitare, con uno stimolo in più, anche le aree interne” – ha commentato il sindaco Valentino.
Entusiasmo mischiato a professionalità, poi, si legge nelle parole di chi, da anni, si sta dedicando a Saticula e al cratere di Assteas. E' Luigina Tomay, funzionario della Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. “Con il ritorno del cratere a S. Agata stiamo aggiungendo un ulteriore tassello ad un percorso che abbiamo intrapreso qualche anno fa con la collaborazione tra la Soprintendenza ed il Comune caudino, per promuovere l’archeologia ed il patrimonio dell’antica Saticula. Abbiamo cominciato con la mostra ‘Sulle tracce di Saticula’, la prima mostra archeologica allestita a S. Agata con la quale abbiamo cercato di sottolineare innanzitutto l’importanza del patrimonio archeologico del paese caudino, quello che è ancora da rinvenire, quello che viene rinvenuto negli scavi regolari che la Soprintendenza conduce ed anche quello che purtroppo è stato trafugato. Solo ora, però, i tempi sono diventati maturati affinché il vaso tornasse a casa” – ha chiosato la Tomay.
Legge tra le righe Valentino quando parla di Assteas, “Per me sindaco il ritorno di Assteas è un sogno che si realizza, ma anche una grande opportunità, in particolare per le giovani generazioni, per capire e conoscere la nostra storia e le nostre origini. Il lavoro che stiamo facendo, infatti, deve essere visto dai concittadini come un momento di festa e di ritrovato orgoglio identitario”.
Questo sarà il senso dell’allestimento, infatti: la possibilità per ogni santagatese di ritrovarsi in un vaso che è storia, cultura e senso di appartenenza.

Nella Melenzio



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