Tributi locali, l'affondo del consigliere comunale Di Dio

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Italo Di Dio, foto trata profilo fbItalo Di Dio, foto trata profilo fb

“Ne faranno le spese sia i contribuenti beneventani, che avrebbero potuto definire i tributi locali risparmiando sanzioni ed interessi, sia le casse comunali”.

“Definire i tributi locali? A Benevento non sarà possibile". Così in una nota Italo Di Dio capogruppo in Consiglio Comunale di Del Vecchio Sindaco che è intervenuto in merito ai tributi.

“Purtroppo – ha aggiunto – siamo costretti a registrare l’ennesima dimostrazione di inadempienza da parte dell’Amministrazione Comunale che ha deciso di non munirsi di un regolamento per la definizione delle liti pendenti. Si trattava di una ghiotta opportunità offerta dal DL 50/2017 che molti Comuni, a differenza del nostro, non si sono lasciati sfuggire. Ne faranno le spese sia i contribuenti beneventani, che avrebbero potuto definire i tributi locali risparmiando sanzioni ed interessi, sia le casse comunali. Palazzo Mosti infatti avrebbe potuto incassare in tempi più solerti l’intero importo dei tributi locali ad oggi pendenti presso le Commissioni, ridurre fino ad azzerare le spese di contenzioso sostenute per le difese in giudizio, semplificare la mole di contenzioso pendente in tutti i gradi di giudizio (compresa la Corte di Cassazione), diminuire i carichi di lavoro del personale dell’Ufficio Tributi (che in tal modo avrebbe avuto più tempo per concentrarsi in maniera efficace e produttiva sulla lotta all’evasione) e, addirittura, incassare tributi relativi a controversie in attesa di sentenza finanche in presenza di sentenza non definitiva sfavorevole all’ente. E invece tale misura, fortemente voluta dall’ANCI ancorché prevista dall’art. 11 dello stesso decreto (che, tra l’altro, va a completare l’effetto risolutorio di controversie interessate anche dalla definizione agevolata di quelle cartelle che lo stesso Comune di Benevento aveva in precedenza provveduto ad approvare e regolamentare) non è stata presa proprio in considerazione dall’amministrazione Mastella recando un danno non indifferente alla comunità contribuente e alla salute finanziaria dell’ente”.

Di Dio poi continua: “Siamo davvero curiosi di capire come mai non si è provveduto a cogliere questa opportunità, se si tratta di una precisa scelta politica (molto miope, se così fosse) o, viceversa, di una libera iniziativa da parte di funzionari e dirigenti. Sarebbe stato sufficiente presentare una proposta di regolamento al Consiglio Comunale entro il termine del 31 agosto previsto dal decreto. Era così difficile? O in quel periodo erano tutti in vacanza? L’assessore Serluca avrebbe quantomeno potuto discuterne in Commissione Finanze coinvolgendo i consiglieri, proponendo una bozza di regolamento e aprendo un confronto sull’argomento valutando insieme tale possibilità. Viene quasi da chiedersi: l’assessore tecnico Serluca, docente universitario, era al corrente di questa opportunità? E se sì, come mai nonl’ha presa in considerazione? Errare è umano, ma perseverare”.

Poi Di Dio si domanda: “Cosa risponderà ora la Serluca ai revisori dei conti quando costoro chiederanno conto dell’andamento delle entrate comunali, con particolare riferimento a quelle derivanti dalla rottamazione delle cartelle e dalle definizioni delle liti pendenti? Quale sarà l’impatto di questa inottemperanza amministrativa sulle casse comunali a seguito delle mancate entrate? Nelle prossime ore, per fare completamente luce sulla vicenda, depositerò una dettagliata interrogazione. Ma, nel frattempo, sarei curioso di sapere come si pone il sindaco Mastella di fronte a quest’ulteriore esempio di inoperosità da parte dei suoi collaboratori, che ha prodotto, di fatto, l’ennesima occasione sciupata dal Comune di Benevento”.



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