Truffa cassa integrazione. Sequestrati 2 milioni e denunciati due amministratori di una cooperativa

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Guardia di Finanza CasertaGuardia di Finanza Caserta

Due truffe in una. Questo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Benevento in base ad indagini coordinate dalla Procura di Napoli. Una cooperativa sannita ha infatti richiesto la cassa integrazione per i propri dipendenti per crisi aziendale, ma contemporaneamente ha richiesto ulteriori finanziamente a fronte di nuove assunzioni.

Un caso emblematico e purtroppo non isolato nel suo genere, quello scoperto dall Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Benevento - a seguito di attività di indagine coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - che ha scoperto la truffa. Le Fiamme Gialle hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, relativo a valori e beni intestati, cointestati o comunque nella disponibilità di una società cooperativa esercente servizi assistenziali socio-sanitari e di due soggetti resisi responsabili in concorso tra loro di falso e truffa ai danni dello Stato, per un importo pari a circa 2 milioni di euro

Al termine delle investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle sannite e conclusesi nel mese di aprile del 2017, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente il 52enne C.G. di San Marco dei Cavoti (Bn) ed il 46enne C.M. di Buonalbergo (Bn), entrambi con precedenti di polizia, quali legali rappresentanti pro-tempore della cooperativa, con sede a Benevento ed a responsabilità limitata, anch’essa segnalata ai sensi del D.Lgs. 231/2001.

Le indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Benevento hanno permesso di accertare per il quinquennio 2010/2014 l’indebita percezione di cassa integrazione, in assenza del requisito generale oggettivo della crisi aziendale che è risultata non reale nonché dei requisiti soggettivi necessari in capo ai numerosi dipendenti percipienti.

La Guardia di Finanza ha rilevato che la società da un lato richiedeva alla Regione Campania la concessione di soldi pubblici quale ammortizzatore sociale a favore dei propri dipendenti, dall’altro, quale contraltare alla richiesta di Cassa Integrazione, procedeva a nuove assunzioni di personale, rivelatesi strumentali per l’accesso ad ulteriori provvidenze pubbliche.



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