Ugs medici: "Legge di Bilancio 2018, scaricabarile per non dare fondi alla sanita' "

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Tra le maggiori questioni al centro della Legge di Bilancio 2018, vi è la Sanità. Minori fondi alla Sanità Pubblica costringono i cittadini a maggiori esborsi per ricorrre alle cure private.

La competenza in campo Sanitario è delle Regioni, che non chiedono l'aumento del Fondo Sanitario Nazionale e per di più stornano dai propri bilanci i fondi destinati alla sanità. In questo calderno finiscono per rimanere impantanati i promessi rinnovi dei contratti di lavoro per il personale. E' la denuncia del Segretario nazionale Confintesa - UgsmediciRuggero Di Biagi.  

La "Nel teatrino dell'assurdo governativo va ora in onda una tragicommedia, che parte dal Senato, dove oggi 31 ottobre è iniziata la discussione sulla Legge di Bilancio, con la quale verrà approvato il Bilancio dello Stato. Ebbene, per quanto ci riguarda - afferma il Segretario nazionale Confintesa - Ugsmedici Ruggero Di Biagi - dopo un decennio di crisi economica, in cui la Sanità pubblica e convenzionata ha pagato un prezzo altissimo, con l'abnorme aumento della spesa per la sanita' privata, con milioni di cittadini che hanno spesso rinunciato alle cure, con gli operatori sanitari che hanno subito batoste sistematiche, con un precariato diffuso, quando tutti speravano (e il Governo diceva) che avrebbe avuto fine il tempo delle vacche magre e di 8 anni di blocco contratti, ecco che inizia un'inaspettata farsa tra le Istituzioni".

Il tema del contendere è su chi finanziera' gli "ipotetici" aumenti contrattuali. Per Di Biagi "E' curioso apprendere che il tutto - improvvisamente - esula dalle competenze del Governo, al quale invece le Regioni avrebbero dovuto chiedere un incremento del Fondo Sanitario Nazionale. Le Regioni, che hanno stornato le risorse dei risparmi in sanita' non si sa bene dove, anche quelle derivanti da migliaia di sanitari andati in quiescenza - e non sostituiti - necessarie per la chiusura dei contratti del personale, vorrebbero rimandare l’apertura del tavolo contrattuale perché le casse sono vuote".

Il nuovo giochetto dello scaricabarile tra istituzioni inizia con un vero e sconcertante menefreghismo del Governo e dei partiti della sua maggioranza, troppo impegnati per accorgersi del disagio di 650.000 addetti alla tutela di un bene prezioso come la salute dei cittadini.Evidentemente -conclude il Segretario di Confintesa-Ugsmedici- dopo Uber per i tassisti, Ceta per l'agroalimentare, Bolkestein per i dettaglianti, Assicurazioni forzate per tutti con la Legge Gelli, Costituzioni riformate con la Banca JP Morgan, e chi piu' ne ha piu' metta, la Sanita' pubblica va....privatizzata. Complimenti!

CONFINTESA - UGSMEDICI
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