Unione Studenti in piazza contro lo sfruttamento. In migliaia a Napoli

15:22:5 2026 stampa questo articolo
Napoli. Foto Uds pagina NazionaleNapoli. Foto Uds pagina Nazionale

15mila gli studenti di tutta la Campania in agitazione. 10mila nel corteo regionale in piazza a Napoli in tute blu per gli "stati generali dello sfruttamento".

Studentesse e gli studenti della Campania, questa mattina, hanno invaso Napoli con un corteo regionale, organizzato dall'Unione degli Studenti Campania, partito da Piazza Garibaldi e terminato con un'assemblea sotto il palazzo della giunta regionale in via Santa Lucia. Sono scesi in strada per protestare ontro lo sfruttamento in alternanza scuola - lavoro, per l'abolizione della buona scuola, per un'istruzione gratuita e di qualità. Sit-in, cortei e agitazioni in altre scuole e città della regione.

"Vogliamo rompere le catene dello sfruttamento – ha affermato Marco Galatro, membro dell'Unione degli Studenti Campania – per questo oggi siamo scesi a con le tute blu e ci siamo appellati alle lavoratrici e ai lavoratori: non accettiamo la guerra tra i poveri, tra gli sfruttati e tra le generazioni che ci stanno imponendo. Vogliamo tutto per tutti, e mettere in discussione questo sistema partendo dalla nostra condizione: noi studenti siamo l'ultimo anello della catena dello sfruttamento, lo stesso che può spezzarla!"

"Paghiamo per andare a scuola, per comprare i libri, il materiale scolastico, il contributo volontario che lo spacciano per obbligatorio, i trasporti. Ora paghiamo anche per svolgere l'alternanza. Tra il pagare i trasporti per raggiungere i luoghi dell'alternanza, il cibo e il materiale, anche l'alternanza diventa inaccessibile a chi non può permetterselo - continua Arianna Antonilli dell'UDS Napoli - "per completare le ore di alternanza è capitato anche di fare semplici viaggi di istruzione, contati però come ore di alternanza, e quindi di dover spendere obbligatoriamente centinaia e centinaia di euro per vedersi accreditate queste ore”.

Infatti gli investimento sui progetti di alternanza (comma 39 della legge 107) è stato tagliato quest'anno di 1,6 milioni, l'anno prossimo ci sarà un ulteriore taglio di 2 milioni, e dal 2019 si stabilizzerà il taglio di 3 milioni di euro all'anno. Al contrario, nella Legge di Stabilità 2018 il Governo, chinandosi alle richieste di Confindustria, dei privati e delle multinazionali, incrementerà gli incentivi per le aziende che ospitano gli studenti in alternanza, arrivando a regalare - in proiezione - 46 milioni di euro alle aziende. E' una prova chiara del fatto che l'alternanza, intesa come politica attiva sul lavoro, serve a dopare i risultati sull'occupazione giovanile e a continuare a regalare i soldi alle imprese private e definanziare l'istruzione, subordinando i saperi alle esigenze del mercato.

Le studentesse e gli studenti sono scesi in piazza anche per denunciare le condizioni fatiscenti degli edifici scolastici in Campania, rivendicando un maggior finanziamento e un piano straordinario per la messa in sicurezza delle scuole, oltre alla trasparenza e al coinvolgimento studentesco sui finanziamenti dei progetti di manutenzione, costruzione e innovazione delle scuole.

"Il Governo Regionale negli ultimi mesi ha fissato, in giro per la Campania, manifesti spot sul suo lavoro per gli studenti. Per noi queste misure sono insufficienti e rappresentano soltanto mere bugie a scopo propagandistico – ha detto invece il coordinatore Regionale dell'Unione degli Studenti Campania, Gigi Cannavacciuolo – De Luca&co. rivendicano in giro il finanziamento del diritto allo studio quando invece non si stanzia un euro sulla legge regionale sul diritto allo studio. Il progetto Scuola Viva è finanziato da fondi europei, la Regione non caccia una lira, anzi, si permette di revocare il finanziamento se non si mette il logo del progetto ben in mostra fuori la scuola. Sono soldi estemporanei, non finanziamenti strutturali, che non garantiscono a tutte e tutti il diritto allo studio. Bisogna puntare sull'accesso all'istruzione, e questo non lo si fa con progetti una tantum ed in itinere, dando gli strumenti a chi ce li ha già e lasciando indietro, come sempre, i più deboli."

Gli studenti hanno poi lanciato oggi la campagna "Ma quale regione per gli studenti?", dandosi appuntamento nelle assemblee che condurranno in ogni scuola e in ogni città. “Cambieremo la nostra regione – hanno concluso – partendo dalla lotta per il finanziamento per il diritto allo studio per garantire a tutte e tutti l'istruzione gratuita e di qualità, liberando i saperi dagli interessi privati”.



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