UniSannio. Premiata la ricerca sui sensori in fibra ottica

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La ricerca targata Unisannio viene ancora una volta premiata. Il lavoro svolto dal gruppo di optoelettronica dell’ateneo sannita, nel campo della sensoristica in fibra ottica, ha ricevuto un riconoscimento dalla Società Italiana di Fisica. Il gruppo guidato dai professori Antonello Cutolo e Andrea Cusano arricchisce il suo palmares vincendo il primo premio come migliore comunicazione al Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica (SIF) per la sezione di geofisica, fisica dell’ambiente e oceanografia fisica. Ogni anno, infatti, durante il Congresso Nazionale della SIF, vengono selezionate, per ciascuna delle otto sezioni tematiche in cui è suddiviso il congresso, una o più comunicazioni giudicate meritevoli sulla base del contenuto e dell'esposizione. Quest’anno vince il primo premio l’ingegnere Marco Pisco, un ricercatore post doc del gruppo di optoelettronica del Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio che ha presentato il lavoro “Photonic Hydrophones Based on Coated Fiber Bragg Gratings” (Idrofoni ottici basati su reticoli di Bragg trattati superficialmente), aprendo altri orizzonti tecnologici per la realizzazione di sonar di nuova generazione. L’attività di ricerca è stata il risultato di un lavoro di squadra svolto negli anni recenti dal gruppo di lavoro che insieme all’ingegnere Pisco si compone di Massimo Moccia, Marco Consales, Agostino Iadicicco, Vincenzo Galdi, Antonello Cutolo e Andrea Cusano. In particolare, sono state sviluppate e testate intere cortine di idrofoni ottici per applicazioni di acustica subacquea. I risultati ottenuti erano già stati premiati nel 2011 in occasione della conferenza internazionale sui sensori in fibra ottica (“Optical Fiber Sensors”). La tecnologia sviluppata in Campania, con guida rigorosamente sannita, ha fin da subito suscitato il forte interesse dell’azienda italiana più importante nello scenario industriale legato alle applicazioni subacquee. La Whitehead Sistemi Subacquei, meglio nota come Wass, realtà industriale appartenente al mondo Finmeccanica, ha, infatti, supportato le attività di ricerca sia economicamente che attraverso la condivisione della enorme esperienza aziendale nella produzione di sonar subacquei basati su tecnologia convenzionale (sensori piezoceramci). Il ruolo di legante tra il mondo accademico e il mondo industriale di alto livello è stato svolto da Optosmart, (spin off dell’ateneo sannita, del CNR e dell’Università di Napoli “Federico II”), sia in termini di supporto al trasferimento tecnologico che attraverso la creazione di un’interfaccia in grado di favorire la migliore integrazione tra realtà molto diverse, come quella accademica e quella industriale. Per quest’ultima sono coinvolti anche l’Ansaldo STS per le applicazioni ferroviarie e il CERN di Ginevra per la fisica delle alte energie. Inoltre, la tecnologia sviluppata è stata riconosciuta come una delle “Tecnologie Abilitanti” del nuovo Laboratorio Pubblico-Privato chiamato “Tecnologie Optoelettroniche per l’Industria” (TOP-IN), finanziato dal MIUR, di cui fa parte anche l’Università del Sannio. In particolare, TOP-IN nasce per integrare i mondi della ricerca e dell’industria al fine di innovare e rendere tecnologicamente competitive le aziende piccole, medie e grandi della regione Campania e non solo. Tale aggregazione pubblico privata rappresenta un importante successo per tre motivi: la compagine (ne fanno parte alcune grandi aziende: Ansaldo STS, WASS Whitehead Sistemi Subacquei e BTP Tecno, una decina di PMI tra cui Confindustria Emilia Romagna SRL, tre università campane: l’Università degli studi del Sannio, l’Università degli studi di Napoli Parthenope e la Seconda Università di Napoli, due consorzi universitari: il CERICT e il CRdC Tecnologie, oltre ad altri importanti centri di ricerca nazionali quali il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, l’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia e l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA)); le tecnologie abilitanti (tecnologie optoelettroniche patrimonio intellettuale del gruppo di ricerca sannita); la guida (è l’unico laboratorio pubblico privato a testa sannita finanziato dal MIUR in Regione Campania).



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