Usura, indagate due persone per estorsione. Sequestrati beni per oltre 4 milioni

La Guardia di Finanza del Gruppo di Giugliano in Campania, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 2 persone indagate a vario titolo per i reati di usura, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento.

Il primo ottobre, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i finanzieri del Gruppo di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone che, in concorso con altri, sono indagati, a vario titolo, di usura, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento.

L'attività investigativa è nata dallo sviluppo di una "segnalazione di operazione sospetta", prevista dalla normativa antiriciclaggio e relativa alla vendita di un immobile, il cui intero corrispettivo non è stato incassato dai proprietari ma, in virtù di una procura speciale, da altra persona.

Le prime verifiche condotte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di raccogliere concreti elementi circa l'esistenza di una serie di prestiti concessi, a partire dal 2009, da uno degli indagati ad una famiglia di imprenditori agricoli della zona, con l'applicazione di tassi usurari. Questo dato ha consentito poi di sviluppare ulteriori investigazioni, condotte anche mediante l'esecuzione di operazioni di intercettazione telefonica ed ambientale.

L'attività investigativa svolta ha così permesso di raccogliere elementi probatori riguardanti l'ammontare del capitale concesso in prestito in più occasioni, pari a circa € 120.000, gli interessi corrisposti nel corso del tempo dagli usurati, il debito residuo vantato, il tasso di interesse effettivamente applicato alle operazioni, risultato essere pari quasi al 35% annuo, ben al di sopra dunque della soglia cosidetta  usuraia.

Scoperte anche le modalità con cui le vittime fossero state costrette alla vendita dell'immobile, da cui è scaturita la citata segnalazione di operazione sospetta, con la promessa di ricevere in cambio l'estinzione del debito, salvo poi la cessione dell'immobile ad un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato ad un soggetto terzo, e i metodi estorsivi posti in essere dagli indagati.

Sono stati eseguiti anche accertamenti economico-patrimoniali, finalizzati all'effettuazione di sequestri per oltre 4 milioni di euro. 


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