Utilizzo forestali per manutenzione strade, Principe appoggia proposta Di Marzo

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Principe, Campagnuolo e Di MarzoPrincipe, Campagnuolo e Di Marzo

Sembra trovare appoggio la proposta avanzata alcuni giorni fa da Gabriele Di Marzo per porre rimedio al delicato tema della viabilità


Vincenzo Principe, responsabile provinciale giovani UDC, interviene internamente al dibattito sulla difficile situazione della viabilità provinciale con riferimento alla possibilità, sollevata qualche giorno fa da Gabriele Di Marzo coordinatore provinciale vicario di Forza Italia Giovani, di utilizzare i lavoratori forestali per la manutenzione ordinaria delle arterie provinciali.

“La possibilità – spiega – con riferimento ad un progetto pilota già realizzato in Provincia di Salerno, di utilizzare gli operai forestali per la manutenzione ordinaria della ormai note strade provinciali, sollevata la scorsa settimana da Gabriele Di Marzo, sembra essere una possibilità concreta, anche in relazione alla recente legge regionale sulla forestazione. L’ente Provincia, come tutti sappiamo, non vive un periodo certamente felice: la decisione politica di procedere allo svuotamento delle funzioni provinciali e alla trasformazione delle Province in enti di secondo grado, nella prospettiva di una loro abolizione dalla Costituzione, si è rivelata problematica, soprattutto perché si è agito senza una adeguata riflessione, senza una compiuta strategia del governo territoriale e sull’onda emozionale e mediatica di una riduzione dei costi della politica. Così è stata approvata la legge n. 56 del 2014, comunemente detta ‘legge Delrio’. Ciò imponeva alle Regioni di provvedere alla modifica del loro ordinamento, rivedendo le funzioni allocate alle Province e considerando quelle funzioni provinciali che avrebbero riguardato le loro materie, al fine di una diretta assunzione delle medesime. Ne è derivata una criticità istituzionale. L’elezione di secondo grado degli organi di governo delle Province non sembra essere facilmente conciliabile con il principio di autonomia, con il Titolo V e con la tradizione democratica di questi enti”.

Secondo Principe, “La ragione di fondo insita nelle espressioni adoperate nella Costituzione è che il principio di autonomia locale, sotto il profilo organizzativo non esiste per il fatto che gli enti locali siano elevati a persone giuridiche, ma solo quando in queste persone giuridiche sia organizzata in maniera autonoma e libera la vita locale, e vi sia autogoverno dei governati e la volontà e l’azione di questi enti sia rispondente ai principi e alle direttive prevalenti tra gli uomini che vivono sul territorio. Sotto il profilo funzionale, al di là delle gravi alterazioni apportate alle province sul piano organizzativo e finanziario, atteso che la legge n. 56 prevede comunque le c.d. “funzioni fondamentali” delle Province (commi 44 e 85-88), attribuite anche alle Città metropolitane, sulla base dell’art. 117, comma 2, lett. p, Cost., e che queste, salvi pochi casi, nella sostanza mantengono le funzioni amministrative che spettavano a questi enti in base all’ordinamento degli enti locali e alla legge sul federalismo fiscale. In quest’ambito prende corpo la nozione di funzione di area vasta. Questo concetto, individuato anche in relazione a competenze che sono declinate su più livelli di governo, per settori o campi della stessa materia, serve a definire le articolazioni territoriali delle politiche nazionali e regionali, secondo condizioni e criteri dotati di una certa precisione, che vengono realizzati dagli enti di governo del territorio. È in questo contesto che la politica locale deve interrogarsi ed agire, prendendo atto delle norme e facendo riferimento ad esse. Si deve cercare di fare quadrato intorno ad un interesse collettivo che da troppo tempo è stato dimenticato. Intercettare fondi per ripristinare la rete viaria provinciale o anche la rete ferroviaria, può essere l'inizio di un progetto di sviluppo territoriale, a cui si auspica un'attenzione successiva ad infrastrutture alternative, utili per lo spostamento dei cittadini”.

E conclude. “Iniziative, dunque, come quella portata avanti dal progetto pilota realizzato in partenariato tra la Provincia di Salerno, Regione Campania, Uncem e Comunità Montane del territorio, sono da cogliere immediatamente”.



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