Vaccinazioni, Mastella: "Senza, niente iscrizioni ad asilo ed elementari"

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Clemente Mastella - foto tratta da FacebookClemente Mastella - foto tratta da Facebook

Il sindaco lancia un dibattito sui social e chiede ai cittadini se sia giusto o meno attuare una delibera che potrebbe negare l'accesso a scuola ai bambini non vaccinati. 

“Care mamma e papà di Benevento, nei prossimi giorni, farò una ordinanza con la quale sarà vietato ai bimbi da 0 a 6 anni di poter essere iscritti all'asilo o alle elementari se non hanno fatto le vaccinazioni obbligatorie. L'aumento del morbillo e di altre malattie pone a rischio i vostri figli. Se ci può essere il rischio che un bambino ogni milione possa avere problemi (se non c'è la vaccinazione può morire un bambino ogni diecimila), prima che proceda, ditemi cosa ne pensate”.

Con un post su Facebook dunque, Clemente Mastella ha chiesto ai cittadini un consiglio ed un parere su una vicenda, quella delle vaccinazioni, che da tempo è entrata a pieno titolo nel dibattito pubblico e politico. A preoccupare in queste ore è la diffusione del morbillo. Un secondo post, apparso sulla pagina social del primo cittadino, recita: “Care mamme, cari papà e cari nonni di Benevento, voglio dirvi che i miei sei nipotini sono stati vaccinati e gli ultimi due proprio a Benevento. A chi sostiene che le vaccinazioni sono un affare delle aziende farmaceutiche, rispondo che il mio unico interesse sono i vostri figli e nipoti ed evitare contagi. Chiedete ai vostri medici di famiglia se avete perplessità”.

Il rischio "morbillo" era stato ben chiarito dall’Asl (clicca qui)

L’Asl Benevento però lo scorso 11 aprile era intervenuta per ribadire che se in Italia vi sono diversi focolai – 1300 i casi dall’inizio dell’anno – nel Sannio, “non è stato registrato alcun caso, risultato straordinario che si deve alle alte coperture vaccinali presenti nella popolazione infantile. Per interrompere la circolazione del virus del morbillo in una comunità, è necessario superare l’obiettivo di vaccinare almeno il 90 % della popolazione. Con tale incidenza della profilassi anche i non vaccinati risultano protetti indirettamente (immunità di gregge, non c’è chi li contagia!). Il morbillo è tra le malattie infettive a più elevata contagiosità, ogni persona malata può infettarne tantissime".

I numeri sulle vaccinazioni

Sempre l’Azienda Sanitaria Locale aveva poi reso noto che “la copertura vaccinale a 24 mesi di vita, per i nati dell’anno 2014, è del 94%” numero che supero il tetto del 90% stabilito dall’obiettivo protezione. Un fenomeno che aveva scattare le preoccupazioni dei genitori, anche perché sono sempre meno i bambini che vengono sottoposti a vaccinazione. A dimostrarlo, alcuni dati del Ministero della Salute, pubblicato il 25 gennaio 2016, sulla copertura vaccinale della prima dose di Morbillo-Parotite-Rosolia entro 24 mesi che specifica come “in Campania risulta essere vaccinato solo l’83,66 % dei bambini. Più precisamente su una coorte di 58.131 bambini nati nel 2012 (54.839 nati da madre residenti + 3.292 nati da madre straniera) 2 risultano essere vaccinati solo 48.632; da ciò si desume che 9.499 bambini non risultano essere protetti contro il morbillo”.

Sempre il Ministero della Salute in una delle sue ultime pubblicazioni, datata 27 marzo 2017, in merito al morbillo scrive: “nonostante la copertura vaccinale per il morbillo sia andata aumentando dopo il 1998, nel 2000 la percentuale di bambini vaccinati entro i 24 mesi era ancora inferiore all’80% e in molte aree del Sud non raggiungeva il 60%, attestandosi in Campania al 53%. La copertura vaccinale è cresciuta negli ultimi anni, ma una flessione è osservabile negli ultimi due anni”. C’è da dire però che la vaccinazione per il morbillo è una di quelle “consigliate” ma non obbligatorie, c’è invece l’obbligatorietà di notificare alle autorità sanitarie l’avvenuta presa della malattia.

Cosa dice la legge

Da qui l’idea di Mastella, di “vagliare” la situazione prima di qualsiasi decisione e la maggior parte di coloro che hanno risposto al posto sembra essere favorevole. Ma c’è da chiedersi: un bambino che non ha effettuato le vaccinazioni “consigliate” (pertosse, morbillo, parotite, rosolia e infezioni da Haemophilus Influenza b) può essere escluso da scuola? Effettivamente no. È diverso invece il discorso per i bambini che non hanno effettuato quelle obbligatorie: poliomelite,difterite, tetano, epatite? In teoria no, anche perché l’art.9 del Decreto Legge 273/1994 (convertito con legge 490/1995) prevede che “l'esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie su minori non può essere coercitivamente imposta con l'intervento della forza pubblica” e il DPR 355/1999 prevede “un obbligo da parte delle scuole di accertare se siano state effettuate le vaccinazioni obbligatorie e, nel caso in cui non siano effettuate, di informare le ASL per i ‘tempestivi interventi’, ma al contempo, lo stesso decreto recita: «La mancata certificazione delle vaccinazioni non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami». Il che è come dire «non è obbligatorio vaccinarsi, ma la scuola può intervenire» (come e in che modo non si sa e la legge non lo specifica)”. Va inoltre specificato che non esiste una sanzione né penale né amministrativa per i genitori che decidano di non vaccinare i figli di scelta è un diritto costituzionalmente garantito dall’articolo 32 della Costituzione. Ma, secondo una scuola di pensiero a livello giuridico (c.d. dottrina), vi è comunque un limite nella "libertà di disporre del proprio corpo", un limite che autorizza ad esempio i tribunali ad imporre un trattamento sanitario ai minori che i genitori rifiutano (ad esempio nel caso di trasfusioni di sangue necessarie che i testimoni di geova rifiutano).

In Europa la vaccinazione è obbligatoria solo in Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria. Non lo è in Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia. In effetti la legge Crispi che imponeva le vaccinazioni fu quasi subito abolita, e sostituita pian piano con le vaccinazioni obbligatori: 1939 contro difterite, 1966 contro la poliomielite, 1968 contro il tetano e 1991 contro l’epatite B (1991). 

A ciò però va aggiunto che Mastella potrebbe appoggiarsi sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera per la vaccinazione nelle scuole d’infanzia e sulle norme introdotte ultimamente dal Comune di Trieste e dalla Regione Emilia Romagna dove per frequentare le scuole pubbliche la vaccinazione è un requisito essenziale. Una sentenza che ha aperto un precedente e anche altre Regioni stanno pensando di agire in questo senso mentre proprio sui vaccini è in fase di studio anche una legge.

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Articolo di Comune di Benevento / Commenti