Varricchio (PD): "La Giunta Mastella sulla mensa ormai procede al passo del gambero"

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Marialetizia Varricchio foto profilo fbMarialetizia Varricchio foto profilo fb

"Un passo avanti e due indietro. La Giunta Mastella sulla mensa ormai procede al passo del gambero". Ad affermarlo il  Consigliere comunale del PD, Marialetizia Varricchio.

"La telenovela si arricchisce di un nuovo colpo di scena" - dichiara Marialetizia Varricchio - "col risultato che l’anno scolastico nel giro di qualche mese volgerà al termine e il servizio di refezione destinato agli alunni della città di Benevento è ridotto ad un pastrocchio senza né capo né coda. La pronuncia del Tar Campania che ha di fatto bocciato, definendolo illegittimo, accentratore ed autoritario nelle motivazioni della sentenza, il Regolamento Comunale del Servizio Mensa, scoperchia per l’ennesima volta il modus operandi superficiale e approssimativo dell’Amministrazione comunale in carica".

Per la Varricchio "Le magre figure ormai non si contano più. La mensa era stato uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale del sindaco Mastella e dei suoi pretoriani, che si ponevano come paladini delle famiglie e dei bambini e promettevano che una volta alla guida del Comune, avrebbero fatto in modo di predisporre un servizio d’eccellenza in sostituzione del precedente. Ebbene abbiamo dovuto constatare che non c’è limite al peggio: con loro la mensa è partita con sei mesi di ritardo e 700 iscrizioni frutto unicamente dell’obbligatorietà (per un servizio a domanda individuale!) e dei vincoli posti da un regolamento che lo stesso assessore Del Prete ha ammesso di non condividere e che, se fosse stata in carica quando fu partorito, «non avrebbe mai avallato né approvato»”.

"Una presa di posizione - conclude Varricchio - apprezzabile e condivisibile fino a qualche giorno fa, quando le ultime uscite pubbliche hanno portato, stranamente, l’assessore ad assumere un atteggiamento spiccatamente “aziendalista” e meno conciliante. Le sue affermazioni infatti, oltre a rischiare di creare attriti tra genitori che sui pasti la pensano in modo diverso, suonano come uno scaricabarile verso i dirigenti scolastici, ai quali viene ora demandata la complessa gestione della duplice tipologia di somministrazione. Dispiace dirlo, ma la questione andava affrontata con maggiore tatto e responsabilità. Per competenze, interpretazioni e tecnicismi esistono i dirigenti: la politica è soprattutto capacità di ascolto, mediazione e sensibilità". 



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