Viespoli: "Su Citta' Spettacolo Mastella ostenta numeri, ma evita la trasparenza"

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Pasquale ViespoliPasquale Viespoli

"La conferenza stampa di Mastella non merita di passare sotto silenzio, perché non è possibile che su questioni così importanti non si apra un minimo di discussione, di dibattito e di confronto". E' quanto dichiara il presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli.

Viespoli commenta quindi i dati snocciolati da Mastella nella recente conferenza stampa su Città Spettacolo. Per l'ex senatore il “teorema è noto; è diventato un mantra. I numeri cantano e non consentono repliche. Il 'festival del carrello' - come ha definito la kermesse - è un format di successo. Popolare e gramsciano. A proposito di Gramsci siamo portati a ritenere che a sentire il suo nome così tirato in ballo, utilizzerebbe i “Quaderni” come un corpo contundente. Per quanto riguarda il popolo, forse è meno impegnativo parlare di pubblico, folla, moltitudine. Anche perché non è in discussione la dimensione quantitativa".

Viespoli fa un'analisi delle differenze tra le passate edizioni del festival cittadino dedicato al teatro, con l'ultima ed annota "Il mix food-musica funziona, ma non è una politica culturale per non dire che l’intrattenimento non è un compito istituzionale, soprattutto per un Comune in una condizione di dissesto. Anche perchè non è vero, o, almeno, per essere corretti, non è sempre vero che in passato sia mancata la partecipazione popolare. Penso ai “numeri” del teatro romano, strabordante di pubblico all’one man show di Gigi Proietti o a Gassman, pur costretto a utilizzare la cover del Palasannio. Oppure al concertone allo stadio, con Costanzo direttore artistico. Oppure alla svolta di “Molliche” che determinò la mobilitazione delle energie del territorio".

"Ed ancora - continua Viespoli - Città Spettacolo, che non è solo quella di Gregoretti, ha perso il bacino d’utenza e di interesse. Da evento nazionale è diventato un evento locale. Basta confrontare le rassegne-stampa di ieri e di oggi. La regressione localistica di Città Spettacolo ha comportato l’azzeramento di tutto l’indotto comunicazionale: le grandi testate, i critici più importanti, gli addetti ai lavori, il circuito teatrale. E’ dunque diminuita la platea “informata”. Un “numero” importante per la valutazione dell’impatto promozionale.

Viespoli non nasconde che negli ultimi anni Città Spettacolo aveva perso la sua spinta propulsiva, anche per fattori esterni, come ad esempio l'arrivo del Napoli Teatro Festival che rendeva sicuramente necessario il ripensamento e riposizionamento della rassegna. Ma questa, annota Viespoli, "E' stata snaturata e rottamata. Tuttavia, stando ai resoconti, si è continuato a usare la denominazione Città Spettacolo e il relativo finanziamento di 150mila euro.
Un escamotage comunicativo. Il 'festival del carrello', cioè Città Spettacolo più 'A Sud di nessun Nord' è costato complessivamente 360mila euro.  Stando sempre ai resoconti, la conferenza stampa non è servita a fare trasparenza e chiarezza sulle modalità, sulle procedure e sui tempi di utilizzo delle risorse pubbliche. Un atto dovuto, soprattutto se, a maggior ragione, si considera l’iter e la tempistica amministrativa. Ma forse dobbiamo attendere una prossima conferenza stampa". 



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