Yawajeewa Learning Center: viaggio in una scuola di vita

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Questo è uno di quei viaggi che ti lascia il segno. Siamo nella parrocchia St. Mary’s di Negombo nello Sri Lanka. Qui incontriamo Padre Fernando che si occupa dello Yawajeewa Community Learning Center, istituto di educazione non formale che si occupa di educare i bambini di strada e i ragazzi che hanno lasciato la scuola.

E’ mattina e il cortile è gremito di bambini che attendono di entrare in classe. In un’unica stanza si svolgono tutte le attività del centro: quelle di studio, ludiche e persino la mensa. Nell'istituto vengono assistiti anche i bambini disabili e le persone anziane.

Padre Fernando ci racconta che i piccoli di cui si occupa non solo non vanno a scuola ma a volte non hanno nemmeno una dimora fissa. Solitamente vivono in capanne con genitori  il cui livello di istruzione è a mala pena sufficiente.

Nella maggior parte dei casi i  bambini vengono abbandonati a se stessi diventando facili prede di adulti senza scrupoli che li usano per guadagnare soldi in modo illegale, come corrieri della droga. Alcuni di loro purtroppo finiscono per usare queste sostanze diventando così tossicodipendenti giovanissimi.


L’obiettivo del centro è  quello di dare una buon livello d'istruzione a questi bambini e insegnare loro non solo materie scolastiche ma anche vere e proprie lezioni di vita.  Insomma, una sorta d'istituto di educazione alla vita.


Gli insegnanti che lavorano presso lo Yawajeewa Community Learning Center ci raccontano di quanto sia difficile lavorare in queste condizioni. Nulla è sistematico, specialmente perché i bambini di strada non hanno regole e disciplina. E’ un lavoro che presenta molte sfide e problematiche, e a volte bisogna cercare i piccoli per strada.


Oltre a leggere e scrivere, ai bambini viene spiegata l'informatica, la lingua Tamil, e in più fanno attività ricreative come dipingere su stoffa, taglio e cucito, lavorare a maglia, fare le candele e molto altro ancora. Tutti gli oggetti che i piccoli realizzano vengono venduti per comprare cibo e tutto ciò che serve.


Giunti all'ora di pranzo andiamo a vedere la cucina che non è altro che un piccolo ripostiglio mal ridotto, con accanto il bagno. Nonostante ciò il personale riesce a preparare ogni giorno il pasto per circa 35 bambini, grazie anche alle donazioni di cibo che la comunità di Negombo offre.


Dopo aver mangiato i bambini cantano, ballano, sorridono. Per un attimo sembrano felici e spensierati. Solo guardandoli negli occhi si capisce quanto in realtà sia dura la loro vita.

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Domenico Pacifico

 



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