Zarro risponde a Febbraro: "Si e' puntuali con l'appuntamento con la storia"

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Giovanni Zarro.Giovanni Zarro.

Il circolo Arcadia con il presidente Febbraro era intervenuto sulla questione del Regolamento sui Beni comuni facendo notare una discrepanza del testo lanciando alcune domande al PD.

“Siamo alla polemica pura: quella sconnessa dai fatti. Siamo all’antipolitica a vista, a pelle. Che sopravanza perfino quella di Salvini. Il Circolo Arcadia commenta il Regolamento dei Beni comuni, avanzato, anche, dal sottoscritto, per la lettura e l’approvazione del Consiglio Comunale; commenti elaborati prescindendo dal merito”.

Risponde così il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Mosti, Giovanni Zarro, alla querelle creatasi con Alberto Febbraro, presidente del circolo Arcadia in merito al Regolamento dei Beni comuni presentato proprio dai Dem ed in attesa di approvazione.

“Non dice cosa va e cosa non va. Questo no – tuona Zarro – troppo pesante, troppo lavoro, evidentemente. Il commento è su altro. È sui tempi di presentazione e sul tavolo di consultazione. Ma anche su questi temi per fare polemica, solo polemica. Il merito che è il sale, ed è il motore della vita è sempre lontano. Lontanissimo. Il fomento contro la politica o contro il Pd è tale che il nostro buon Demostene dimentica, nella polemica, perfino, gli assi del diritto e della buona amministrazione. Anche quella normativa. Il Demostene nostrano afferma che quel regolamento arriva tardi; «arrivano in ritardo all’appuntamento con la storia» e più avanti, sostiene, che si è anche fuori luogo, perché «avrebbero dovuto costituire un Tavolo di consultazione».

Qual è il fatto che si intende regolare? Quella sorta di rivoluzione civica cui si fa riferimento nel testo ‘demosteniano’ e non solo quello naturalmente. Ma anche per incontrare lo spirito nuovo che aleggia in città. In questo comparto ed in altri. Il Regolamento – continua Zarro – serve e va approvato giustappunto per quello. Per dare forma. Dignità. Mi si passi il termine, stile a quel moto, nato spontaneamente, di giovani e di donne che hanno dato luogo a quella bella esperienza tesa al recupero ed alla riqualificazione dei Santi Quaranta. Naturalmente, applicata ai beni comunali. Che io sappia Santi Quaranta non lo sono. Quel bene, alcuni così sostengono, è, privato. Così risulterebbe da indagini condotte nelle scorse stagioni. Lo spirito nuovo, è bene precisare, non si esaurisce nell’ ambito dei beni culturali. Non si è in ritardo, si è puntuali con l’appuntamento con la storia.

Il Regolamento va esaminato in Commissione e poi in Consiglio – spiega Zarro in merito alla richiesta di tavolo delle consultazioni proposto da Febbraro – e nel suo iter, la Commissione, competente per materia, nell’esaminarlo, cercherà un confronto con i cittadini sul merito delle questioni che i vari articoli o emendamenti che saranno presentati, pongono. Il tavolo non di consultazione, ma quello delle audizioni si muoverà a breve. Compatibilmente con il restante lavoro da smaltire. E, tuttavia, le audizioni interverranno dopo una prima delibazione del testo del Regolamento”.

Insomma per il capogruppo Zarro, non esiste alcuna “chiusura, scatola partitica, il Consiglio comunale e le sue commissioni cercano, con intensità e frequenza, il contatto ed il confronto con la città e con le sue articolazioni, con tutte le sue articolazioni, per ‘distillare’ norme e successivamente politiche o per dare luogo a politiche che siano ben rappresentative di Benevento e delle correnti di opinioni che la percorrono”.



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