‘Libera il Bene’, primo incontro nel ricordo di Marcello Torre

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Si è tenuto ieri 5 febbraio presso il Centro di Cultura “Raffaele Calabrìa” il primo incontro di ‘Libera il Bene’, percorso formativo organizzato dal Progetto Policoro della di Benevento in sinergia con l’associazione Libera – Nomi e numeri contro le Mafie. “La memoria delle vittime delle innocenti” è stato l’argomento per dare l’avvio all’iniziativa e ha visto nella testimonianza di Lucia Torre, moglie di Marcello, sindaco di Pagani assassinato nel 1980 dalla camorra cutoliana, il centro di questa prima tappa. “Il ricordo delle vittime innocenti –ha suggerito Riccardo Falcone,delegato regionale di Libera per il progetto – ci riporta al dovere della memoria, al compito che questa ha di difendere, non da eroi ma da semplici cittadini, il diritto alla cittadinanza e alla legalità”. Proprio sul valore di quest’ultima, è intervenuto il Direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro Ettore Rossi, paventando i rischi dell’eccesso di retorica del quale oggi corriamo il rischio. “Invece con il lavoro quotidiano, le piccole iniziative e i piccoli gesti, si possono mettere in atto pratiche concrete di educazione alla legalità”. Davide De Rei, animatore del Progetto Policoro per Benevento ha spiegato le motivazioni che hanno spinto all’iniziativa, in un territorio come quello beneventano. “Siamo qui perché ci rivolgiamo soprattutto ai giovani e, nel momento difficile che stiamo attraversando, cerchiamo di far emergere tutto quello che può rivelarsi per loro un’occasione, come i Beni Confiscati: il loro riutilizzo sociale e la loro restituzione alla collettività sono un segno tangibile che c’è ancora speranza”. Sull’importanza della memoria è intervenuto inoltre Amleto Frosi, referente di Libera per Benevento. “Per noi di ‘Libera il Bene Comune’ è anche il momento della memoria e della ricerca della verità: l’associazione cerca di saldare la denuncia con la proposta, con la formazione. Oggi siamo consapevoli che non si più delegare”. Proprio sul ricordo delle vittime, concrete sono state le parole di Fabio Giuliani. “Si tratta di persone che si trovavano al posto giusto e al momento giusto, come contrariamente si possa pensare. Le pallottole erano al posto sbagliato. Le mafie occupandosi dei propri affari si occupano delle vite degli altri. I Beni Confiscati sono un percorso di memoria: è lo Stato che si riprende quello che è stato conquistato con la violenza, e quindi in modo illecito. Il legittimo proprietario è la cittadinanza”. In conclusione è intervenuta Lucia Torre, esempio di chi nella sua vita ha pagato la violenza della criminalità organizzata, con la connivenza e l’assenso dello Stato. “Io ho assistito a 25 anni di processo per l’assassinio di mio marito – ha dichiarato la vedova De Palma - Torre – è stato assassinato dalla stessa politica che gli era accanto. Lui sapeva benissimo cosa fosse lo Stato e cosa fosse la legalità, e purtroppo lo ha pagato con la vita”.



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