"La gioia della Comunione", il messaggio di mons. Accrocca in occasione della Pasqua
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Riceviamo e pubblichiamo il messaggio che l’arcivescvo di Benevento mons. Felice Accrocca ha voluto rivolgere ai beneventani in occasione della Santa Pasqua. Seguendo l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli nella visita a Pietrelcina, il presule sannita ha invitato tutti sforzarsi affinchè regni “la gioia e la comunione” e non la “divisione”.
«Carissimi,
“Cristo risuscitato dai morti non muore più” (Rm 6,9); “da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo” (Ef 2,5). Dobbiamo perciò “camminare in una vita nuova” (Rm 6,4), per testimoniare al mondo la pace e la gioia che provengono dal Risorto.
Come possiamo farlo? Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, chiese al Padre per noi: “siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato” (Gv 17,23). Anche Papa Francesco, a Pietrelcina, ci ha esortato a dare “testimonianza di comunione, perché solo la comunione – cioè l’essere sempre uniti, in pace fra noi, la comunione fra noi – edifica e costruisce. Un paese che litiga tutti i giorni non cresce, non si costruisce; spaventa la gente. È un paese malato e triste. […] Per favore – ha concluso il Papa – non spendete tempo, forze, a litigare fra voi”. Sì, non regni tra noi la tristezza della divisione, ma la gioia della comunione! Solo questa gioia contagia e converte e può convincere tutti che è bello essere cristiani, che Cristo non è venuto a toglierci nulla, piuttosto a darci ciò che nessun altro potrà mai donarci.
Ognuno di noi s’impegni perciò, in questi giorni e per quelli a venire, a compiere un piccolo gesto di comunione, come potrebbe essere telefonare a una persona con cui da tempo non si hanno più rapporti, stemperare le tensioni in famiglia, nel proprio condominio o sul posto di lavoro, rivolgere un saluto a persone che normalmente non sono degne d’attenzione… La fantasia della carità e della comunione non avrà limiti se ci lasceremo “guidare dallo Spirito” (Gal 5,18).
A tutti voi, il mio augurio più cordiale e sincero
† Felice vescovo»