"Telesia tra restauro e prospettive di valorizzazione", il convegno di ieri a San Salvatore Telesino

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Anfiteatro Telesia Anfiteatro Telesia

Si è svolto ieri, sabato 18 novembre, a San Salvatore Telesino, l’incontro di studi “TELESIA tra restauro e prospettive di valorizzazione”. Si è trattato del primo appuntamento previsto nel progetto Segni del passato, tracce del futuro, proposto dai Comuni di San Salvatore Telesino e Puglianello e finanziato dal POC Campania 2014-2020.

Dopo i saluti del sindaco di San Salvatore, Fabio Romano, hanno preso la parola i professori del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, Valentina Russo e Pasquale Miano; la ricercatrice Giovanna Ceniccola; la funzionaria della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Benevento e Caserta, Antonella Tomeo. Davanti ad un platea che riempiva la sala dell’Abbazia del Santissimo Salvatore, la dottoressa Tomeo ha rilevato l’importanza del convegno, destinato, secondo le sue parole, «ad avere un grosso impatto sul futuro di Telesia».

L’attuale area archeologica è un reticolo nascosto, condizionato da un paesaggio fortemente antropizzato. Proprio per questo, seguendo l’esempio di famosi parchi archeologici, si tenderà a prediligere piccoli interventi, capaci di raggiungere l’equilibrio tra conservazione, valorizzazione e attività antropiche. È il senso della tesi di laurea di Andrea Esposito, vincitore della borsa di studio messa a disposizione dal comune di San Salvatore Telesino. Lo studio è stato esposto durante i lavori.

Sono state inoltre richiamate le indagini archeologiche dell’Ottocento e del secondo dopoguerra, ed è stata messa in rilievo la funzione delle mura di cinta, quale fattore identitario della comunità contemporanea. Il riferimento, oltre che a Pompei e Paestum, è soprattutto a città come Piacenza, Roma e Istanbul. Interessanti inoltre i riferimenti ad alcune strutture particolarmente rilevanti, come l’anfiteatro e la cisterna. I lavori si sono infine concentrati sulle fonti archivistiche, strumenti indispensabili al lavoro sul campo.

Molte le domande ancora aperte, che sono tracce per i futuri progetti di ricerca. È emerso, infine, che l’effettiva valorizzazione della risorsa Telesia non può prescindere da un progetto di sistema, che investa tutta l’area telesina e sia capace di proiettarsi ben oltre. I prossimi appuntamenti, sempre presso l’Abbazia di San Salvatore, si terranno sabato 25 novembre (Traiano e l’arco 1900 anni dopo) e sabato 2 dicembre (Theodor Mommsen).



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