Approvata in Senato la Legge sui Piccoli Comuni. Positivo il commento di Mortaruolo
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Il Senato ha approvato la Legge sui Piccoi comuni. “Un grande risultato di tutti che è prezioso per l'ambiente, il territorio, il miglioramento della qualità della vita”.
Il provvedimento approvato dal Senato mira a porre un argine all'abbandono dei piccoli borghi. Previste una serie di misure di sostegno, tra cui la possibilità di creare alberghi diffusi.
La nuova legge, a lungo attesa, propone misure per favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Previste anche semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell'ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori.
“Ritengo molto positiva l’approvazione del disegno di legge che sostiene e valorizza i piccoli Comuni d’Italia" - dichiara il consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania, Erasmo Mortaruolo - "Tutelare i piccoli Comuni, la loro storia, la loro arte, la loro cultura significa dare una prospettiva reale ai nostri territori contro la desertificazione, l'abbandono, lo spopolamento. Un grande risultato di tutti che è prezioso per l'ambiente, il territorio, il miglioramento della qualità della vita. Si qualifica come una ventata di speranza e di premura in particolare per il Sud e per la nostra terra che si contraddistingue per i piccoli campanili che sono la vera spina dorsale e il cuore pulsante dell'Italia”.
“Grazie a questo provvedimento - prosegue Mortaruolo - viene istituito un fondo da 100 milioni in sette anni (10 milioni nel 2017) per gli investimenti di riqualificazione di infrastrutture e immobili abbandonati e punta ad aiutare lo sviluppo della banda larga e il mantenimento dei servizi, a partire da quelli postali, nelle aree interne più a rischio di abbandono. I soldi del fondo potranno essere utilizzati dai Comuni anche per l'acquisto di case cantoniere o stazioni ferroviarie abbandonate, per inserirle in circuiti di turismo lento, o di immobili in stato di abbandono per attivare iniziative di ripopolamento dei piccoli centri”.