Il Senato approva l'ingresso dei gruppi pro-vita nei consultori
10:1:10 1856Polemiche sull'inserimento dell'emendamento nel decreto Pnrr.
Roma - Il Senato ha approvato ieri l'emendamento al decreto Pnrr che prevede la possibilità per le associazioni pro-vita di entrare nei consultori familiari per offrire sostegno alle donne che stanno valutando l'interruzione di gravidanza. L'approvazione è avvenuta con il voto di fiducia, dopo ore di acceso dibattito e dure critiche da parte delle opposizioni.
L'emendamento, presentato da Fratelli d'Italia, era stato inserito all'ultimo minuto nel decreto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, scatenando le proteste di partiti e associazioni femminili che lo definiscono un "cavallo di Troia" per ostacolare il diritto all'aborto.
Le critiche all'emendamento
Le critiche all'emendamento si concentrano su diversi punti. Innanzitutto, si teme che la presenza di gruppi pro-vita nei consultori possa dissuadere le donne dal richiedere l'aborto, creando un clima di pressione e ostacolando il loro diritto all'autodeterminazione. Inoltre, si sottolinea che l'inserimento di questa misura in un decreto che non ha nulla a che fare con la tutela della maternità sia un'operazione illegittima e che serva solo a strumentalizzare un tema delicato per fini politici.
La difesa dei pro-vita
I sostenitori dell'emendamento, invece, ribattono che l'obiettivo è quello di offrire un'alternativa alle donne che stanno valutando l'aborto, fornendo loro un supporto psicologico e informazioni sulle possibili alternative all'interruzione di gravidanza. Si respingono le accuse di voler ostacolare il diritto all'aborto e si sottolinea che l'ingresso dei gruppi pro-vita nei consultori sarà facoltativo e avverrà nel rispetto della privacy e dell'autodeterminazione delle donne.
L'iter del decreto e le reazioni
L'approvazione del Senato è l'ultimo passaggio per l'entrata in vigore della norma. Il decreto Pnrr, con l'emendamento che prevede l'ingresso dei gruppi pro-vita nei consultori, sarà ora trasmesso al Presidente della Repubblica per la promulgazione.
L'approvazione dell'emendamento ha avuto un'ampia eco mediatica e ha acceso un acceso dibattito sui social network. Le associazioni femminili e i partiti di opposizione hanno annunciato manifestazioni di protesta, mentre i sostenitori dei gruppi pro-vita hanno espresso soddisfazione per il risultato ottenuto.
Il futuro della legge
Resta da vedere come la nuova legge verrà effettivamente applicata e quali saranno i suoi effetti concreti. Le associazioni pro-choice hanno già annunciato che presenteranno ricorsi al TAR per farne annullare alcune parti. La battaglia legale è destinata a continuare, mentre il tema dell'aborto rimane uno dei più divisivi in Italia.