Potenziata la rete dell’osservatorio sismico L. Palmieri con una nuova stazione sismica a Mirabella Eclano

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La rete sismografica dell’Osservatorio sismico Luigi Palmieri, al momento costituita da oltre trenta stazioni sismiche, è stata ulteriormente potenziata con la recente installazione della stazione di Mirabella Eclano, alla quale è stato attribuito il codice MIR27 – NETWORK BN.

Implementata in rete dall’8 luglio scorso, la citata nuova stazione è stata voluta dall’intera Amministrazione comunale di Mirabella Eclano, in primis dal Sindaco Giancarlo Ruggiero, dal Vice Sindaco Tommaso Moscato con delega alla Protezione Civile, e dal responsabile del Servizio Informatico del Comune ing. Fabio Di Pietro, ai quali va il più vivo ringraziamento mio personale, del Coordinatore del Nucleo di Protezione Civile Carlos Sorrentino, al nostro Vice Direttore Tecnico Renato Cavallo, e dell’intero staff tecnico dell’Osservatorio sismico Palmieri.

La nuova stazione sismica, regolata da specifica convenzione in via di sottoscrizione tra i due enti interessati, è stata affidata in gestione all’Osservatorio sismico Palmieri in virtù dell’esperienza acquisita sul campo negli oltre trenta anni di rilevamenti, finalizzati alla qualificazione della altissima pericolosità sismica della dorsale appenninica meridionale, con specifica e puntuale attenzione soprattutto per il tratto comprendente il Molise, il Sannio e l’Irpinia.

La pericolosità di questa sezione dell’Appennino è ormai universalmente riconosciuta, in quanto sede di distruttivi terremoti storici caratterizzati da elevata magnitudo e intensità, dei quali si ricordano, tra gli eventi principali, quelli del 1293 (Sannio), del 1349 (Molise), del 1456 (Sannio-Irpinia), del 1688 (Sannio), del 1702 (Sannio-Irpinia), del 1732 (Irpinia), del 1794 (Sannio), del 1805 (Molise), del 1885 (Molise), del 1930 (Irpinia-Sannio), del 1962 (Irpinia-Sannio), del 1980 (Irpinia), del 2002 (Molise).

E’ altrettanto noto che la pericolosità sismica dell’asse appenninico molisano-sannitico-irpino è determinata dalla presenza di strutture sismicamente attive, peraltro non tutte note e non tutte definite nei loro assetti, nelle loro localizzazioni, orientazioni e geometrie, nei loro complessi meccanismi cinematici e rapporti reciproci.

Negli ambiti qui appena delineati si inserisce l’attività preminente dell’Osservatorio sismico Palmieri, volta al rilevamento plurimo, continuo e puntuale degli eventi sismici delle numerose ed ancora misconosciute strutture sismogenetiche di questo tratto appenninico, con il dichiarato e perseguito obiettivo di contribuire a colmarne le tante lacune conoscitive, che ancora oggi rendono vago e lontano, per l’intera comunità scientifica mondiale, il nebuloso orizzonte delle previsioni in campo sismico.

il territorio del Comune di Mirabella Eclano non solo ricade nell’area epicentrale del già citato distruttivo terremoto del 1732, generato dalla struttura sismogenetica della Valle dell’Ufita, faglia diretta a direttrice appenninica, ma è anche direttamente attraversato dalla direttrice tettonica Bagnoli Irpino-Calaggio, faglia trascorrente sinistra antiappenninica con snodo nella già menzionata faglia della Valle dell’Ufita.

A rendere più complesso il sintetico quadro sismotettonico esposto, si evidenzia che alle predette strutture sismogenetiche direttamente interessanti il territorio di Mirabella Eclano si aggiungono quelle limitrofe, quali la faglia distensiva a direttrice appenninica di Bisaccia e quelle trasversali trascorrenti della Benevento-Buonalbergo a nord e quelle a sud, cioè la complessa linea Parolise-Grottaminarda, faglia trascorrente avente anche una componente diretta, e la linea a trascorrenza sinistra della Bagnoli Irpino-Torrente Calaggio.

L’articolato aspetto sismotettonico brevemente sopra delineato non solo dà ragione dell’elevata pericolosità e del correlato rischio sismico dell’intero territorio comunale di Mirabella Eclano e del suo intorno ma giustifica pienamente la necessità di un monitoraggio continuo locale, che controlli puntualmente l’attività sismica del sito e fornisca, per ciascun evento, i principali dati parametrici.

E’ stata, perciò, prescelta per la stazione sismica telemetrata di Mirabella Eclano un sensore sismico a tre componenti di 4.5 Hz, quindi a corto periodo, particolarmente predisposto per la registrazione e studio di terremoti prevalentemente locali ma anche con finalità di analisi delle caratteristiche sismiche del sottosuolo e delle risonanze dell’edificato.



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