Salute. Gli integratori alimentari sono efficaci e sicuri?

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Si diffondono sempre più i consumi di integratori alimentari, non solo a scopo di prevenzione, è attuale infatti una tendenza a vederli prescritti al posto dei normali farmaci. Ma sono sicuri ed altrettanto efficaci quanto i farmaci tradizionali? Scopriamo qualcosa in più sul mondo degli integratori.

La medicina e la salute integrative (IMH) e la medicina alternativa e complementare (CAM) comprendono metodi di cura e terapie storicamente non incluse nella medicina occidentale convenzionale. Le terapie IMH e CAM più diffuse prevedono l’uso di integratori alimentari, che includono piante medicinali e prodotti nutraceutici. In seguito all’ampia diffusione degli integratori alimentari, il governo degli Stati Uniti ha approvato nel 1994 il Dietary Supplement Health Education Act (DSHEA). Questo provvedimento definisce come integratore alimentare qualsiasi prodotto (eccetto il tabacco) che contenga una vitamina, un minerale, un’erba, un altro prodotto vegetale o un aminoacido e che sia considerato un’integrazione alla dieta abituale. Anche alcuni ormoni, come il deidroepiandrosterone (DHEA) e la melatonina, sono considerati integratori alimentari.

Le etichette degli integratori alimentari

Tale normativa impone che l’etichetta di un integratore alimentare lo identifichi come tale. L’etichetta deve specificare che gli effetti attribuiti all’integratore alimentare non sono stati valutati dall’Ente statunitense preposto al controllo dei cibi e dei farmaci (Food and Drug Administration, FDA). L’etichetta deve altresì indicare ciascun ingrediente per nome, quantità e peso totale, nonché identificare le parti della pianta da cui proviene ogni ingrediente. I produttori sono autorizzati a fare dichiarazioni circa la struttura e la funzione del prodotto (per esempio, utile per la salute delle vie urinarie), ma non possono fare né implicare affermazioni sul prodotto come terapia farmacologica (per esempio, tratta le infezioni delle vie urinarie). Le date di scadenza sono spesso incluse nei foglietti illustrativi standardizzati del prodotto.

Naturale è sempre sinonimo di sicuro?

La maggior parte degli integratori alimentari usati nella medicina alternativa è di origine vegetale, mentre altri sono di origine animale. Poiché tali integratori alimentari sono naturali, alcuni pazienti danno per scontato che siano sicuri da usare. Tuttavia una sostanza non è sicura solo perché naturale. Per esempio, molti potenti veleni, come la cicuta, sono prodotti vegetali e alcuni, come i veleni dei serpenti, sono prodotti animali. Inoltre, quasi tutte le sostanze che agiscono sull’organismo, che siano integratori alimentari o farmaci approvati per uso medico dall’Ente preposto alla tutela di alimenti e medicinali (Food and Drug Administration, FDA) statunitense possono avere effetti collaterali indesiderati.

Sicurezza ed efficacia

Poiché gli integratori alimentari non sono regolamentati come farmaci dalla FDA (nè dall'AIFA il corrispondente ente Italiano NDR), i produttori non hanno l’obbligo di provarne la sicurezza e l’efficacia (anche se la loro sicurezza deve essere documentata). Di conseguenza, solo pochi integratori sono stati rigorosamente studiati in termini di sicurezza ed efficacia. Inoltre, poiché solo di recente è stata riconosciuta la necessità di valutare gli integratori sull’uomo, molte informazioni disponibili non sono state raccolte sistematicamente o scientificamente e sono pertanto difficili da valutare. Oggigiorno, i produttori devono riferire gli eventi avversi gravi alla FDA attraverso il sistema MedWatch della FDA. Tuttavia, è stato comprovato che alcuni integratori alimentari (per esempio, olio di pesce, condroitina, glucosamina, iperico) sono integrazioni sicure e utili ai farmaci standard.

Sapevate che...

I produttori non hanno l’obbligo di dimostrare la sicurezza e l’efficacia degli integratori alimentari.
Di contro, sia i farmaci su prescrizione sia quelli non su prescrizione (farmaci da banco) sono stati ampiamente e sistematicamente studiati dai ricercatori e valutati a livello ministeriale per stabilirne sicurezza ed efficacia. Questi includono studi condotti sugli animali per individuare lo sviluppo di tumori e danni agli organi, e studi sull’uomo per rilevare eventuali segni di tossicità.

La quantità e la qualità delle prove a supporto dell’efficacia degli integratori variano notevolmente. Per alcuni integratori, esistono prove convincenti a sostegno dell’efficacia. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non sono stati accuratamente progettati studi scientifici per dare risposte chiare e affidabili. Per alcuni integratori, le uniche prove a sostegno dell’efficacia sono costituite da segnalazioni personali dei consumatori o da studi condotti su animali.

Le evidenze sulla sicurezza e l’efficacia degli integratori alimentari sta aumentando rapidamente via via che vengono fatti sempre più studi clinici in merito. Le informazioni relative a questi studi sono disponibili sul sito web del Centro nazionale statunitense per la salute complementare e alternativa (National Center for Complementary and Alternative Health, NCCIH).

Purezza e standardizzazione

Altre aree di interesse sono la purezza e la standardizzazione degli integratori. Gli integratori, a differenza dei farmaci, non sono regolamentati per garantire la purezza, la presenza degli ingredienti o la quantità di principio attivo indicate sulla confezione. Di conseguenza, un integratore può contenere altre sostanze che potrebbero essere inerti come anche nocive tra cui, in alcuni casi, farmaci con o senza obbligo di prescrizione, tossine naturali, batteri, pesticidi, coloranti non approvati e perfino sostanze pericolose come metalli pesanti, compresi piombo e mercurio.

La quantità di principio attivo contenuto in una dose di integratore può essere variabile, soprattutto se intere piante vengono macinate o ridotte in estratto per produrre una compressa, una capsula o una soluzione. L’acquirente rischia di assumere una quantità inferiore, superiore o, in alcuni casi, nulla, del principio attivo contenuto in un integratore. La standardizzazione richiede che la formulazione di ogni singolo dosaggio del prodotto contenga una quantità precisa di uno o più dei suoi principi attivi. Tuttavia, la maggior parte dei prodotti erboristici è costituita da miscele di varie sostanze e non sempre è noto quale sia la più attiva. Pertanto, può essere difficile determinare quale componente debba essere considerato attivo e quindi soggetto a standardizzazione. Alcuni integratori, in particolare quelli prodotti in Europa, sono stati standardizzati e possono riportarlo sull’etichetta.

Le indicazioni su come scegliere un prodotto puro e standardizzato variano fra uno specialista e l’altro. La maggior parte di essi raccomanda di acquistare da produttori noti e molti consigliano l’acquisto di prodotti fabbricati in Germania, perché esegue controlli sugli integratori più rigorosi rispetto agli Stati Uniti.

Anche se il contenuto di un integratore non è standardizzato, lo è il modo in cui viene prodotto. Nel 2007, la FDA ha creato le attuali buone prassi di fabbricazione (BPF) che standardizzano produzione, confezionamento, etichettatura e conservazione degli integratori alimentari. Tali BPF aiutano a garantire la qualità degli integratori alimentari e a proteggere la salute pubblica.

Interazioni con farmaci
Gli integratori possono interagire con i farmaci da prescrizione e da banco. Tali interazioni talvolta potenziano o riducono l’efficacia di un farmaco o provocano effetti collaterali gravi. Prima di assumere gli integratori, è preferibile consultare il proprio medico in modo da evitare le interazioni. Sono stati condotti pochi studi per valutare le interazioni farmaco-integratore; pertanto, la maggior parte delle informazioni sulle interazioni proviene da sporadiche segnalazioni individuali.

Gli integratori (soprattutto erboristici) potrebbero non essere stabili una volta prodotti e, di conseguenza, fornire benefici incostanti o nessun beneficio.
I soggetti possono utilizzare integratori alimentari al posto dei farmaci convenzionali prescritti dal medico.

Gli integratori possono essere tossici e nocivi.
L’uso di integratori può contribuire alla diagnosi errata di un problema medico perché l’effetto placebo può simulare benefici reali, in particolare se la persona e/o il medico credono fortemente nell’integratore. Le risposte terapeutiche agli integratori, che siano placebo-mediate o meno, potrebbero essere scambiate come prove che confermano una diagnosi specifica, potenzialmente non corretta.
Per evitare o gestire questi potenziali problemi, è importante che un paziente segnali al medico l’uso di qualsiasi integratore dietetico.

Laura Shane-McWhorter, PharmD, University of Utah College of Pharmacy - Tratto da Manuali MSD per gentile cortesia

 

Link di approfondimento

AIFA: Gli integratori alimentari



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