#AvantiDonne, Vittoria Principe: “Consulta delle Donne ancora opachi gli obbiettivi”

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Alla Consulta: "esprimere proposte, svolgere attività di ricerca sulla condizione femminile nell’ambito Comunale".

"In riferimento all’insediamento della Consulta delle Donne del Comune di Benevento avvenuta ieri, ritengo opportuno fare delle riflessioni pubbliche al fine di sgombrare il campo da inutili e inopportuni percorsi che se intrapresi, porterebbero a deviare dal ruolo e dalle funzioni della consulta stessa".

Così, Vittoria Principe esponente del movimento #AvantiDonne intervenuta sull'insediamento della Consulta delle Donne avvenuta ieri presso il Comune di Benevento. 

"Entrando nel merito, con il garbo che mi contraddistingue, personale ed Istituzionale, parto dal ruolo della Consulta che, almeno da quanto dichiarato, non sembra essere ben chiaro, nella speranza di non urtare la suscettibilità del 1° cittadino, pare sempre pronto a lamentarsi delle mie affermazioni.  La Consulta è da definizione 'il consiglio di più persone, nel caso donne, riunite per discutere su questioni pubbliche di particolare importanza, ma con la funzione specifica di esprimere pareri e non di assumere decisioni che spettano poi a chi di competenza. Infatti, ogni atto della Consulta va condiviso con il Consiglio Comunale, che resta organo supremo. Ad essa, spetta dunque, 'esprimere proposte, svolgere attività di ricerca sulla condizione femminile nell’ambito Comunale, valutare lo stato di attuazione nel Comune delle leggi Statali e Regionali nei riguardi della condizione femminile, rimuovere ogni forma di discriminazione in materia di lavoro, promuovere una adeguata presenza femminile nelle nomine di competenza del Comune'. Appare chiaro che trattasi di organo consultivo e non esecutivo. Pertanto, entrando nel merito del programma presentato ieri, pur riconoscendo valore alle presentazioni di libri ed a eventuali convegni, questo poco o niente ha attinenza con la funzione consultiva di cui sopra. Nè la funzione della consulta si può risolver alla sola violenza di genere e ai femminicidi. Ma piuttosto ad uno studio del territorio in materia, accompagnato da una educazione alla Cultura di Genere, per arginare le violenze. Inoltre, assodato il ruolo consultivo della stessa, non si comprende bene a cosa possa fare riferimento la richiesta di uno stanziamento di fondi in bilancio da parte della presidente Furno, come riportato dagli organi di informazione. Il ruolo della Consulta è solo di suggerimento e non di gestione, questo spetta alla parte politica, ovvero ai rappresentanti scelti dal popolo sovrano, e non alle componenti di una Consulta, peraltro nel caso di Benevento, scelte a piacere dalla maggioranza".

Ed aggiunge: "Al vicesindaco trimestrale, Luigi De Nigris, (una volta per trimestre si prendevano i lavoratori all’ASIA, alla AMTS, alla Gesesa ecc.. oggi il Sindaco ha studiato questa formula quasi da porta girevole), che ha affermato 'già nella passata consiliatura sono stato vicino alla nascita della Consulta perché credevo che fosse una valida iniziativa che il Comune stava ponendo in essere', precisiamo al dichiarante, che la Consulta non è una opzione o valida iniziativa, ma un obbligo di legge,quindi non si condivide, ma si attua. Anche per quel che riguarda i parcheggi rosa va precisato che il suggerimento arriva dalla Consulta, ma che l’operatività è solo ed esclusivamente a carico della amministrazione attiva, quindi il settore mobilità. (vedi inziativa di oggi a San Giorgio del Sannio, proponente Consigliere Comunale). Con il riconoscimento della Consulta e anche con il ruolo delle Pari Opportunità, fortemente voluto dal Governo Renzi e attuato dal Ministro Maria Elena Boschi, si è raggiunto un gran risultato a favore delle donne, basti vedere quante attività si sono sviluppate e quanto si disquisisce di esse in 'ogni dove'. Non rendiamo, quindi, il concetto banale o superficiale, ma approfondiamolo con le dovute competenze e stando nel campo delle competenze, soprattutto di legge, non ultima la disposizione 635/84 del Consiglio della Comunità Europea, altrimenti, faremo solo dei danni nel diffondere informazioni distorte". 



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