Benevento. Crac Molisannio, spazio alle arringhe degli avvocati difensori

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Tribunale di BeneventoTribunale di Benevento

Spazio alle arringhe degli avvocati difensori, ieri al Tribunale di Benevento, per quanto riguarda il processo Molisannio che vede imputate ben ventisei persone con accuse che vanno dalla bancarotta fraudolenta, all'associazione a delinquere, fino al falso in bilancio ed all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria.
Lo scorso settembre, in occasione della requisitoria condotta dal pm Filomena Rosa, furono quindici le condanne richieste dall'accusa, nell'ambito del processo 'Molisannio' e, per la precisione, otto anni per Claudio Paoletti (assolto da altri due capi d'imputazione) e tre anni e sei mesi per Concettina Buccione: si tratta, rispettivamente, dell'allora presidente e vicepresidente della banca 'Molisannio Spa'. Le altre richieste riguardano Valentino Antonio Lucarelli, Antonio Spallone, Mario Petti , Cosimo De Gennaro, Giovanni Cuomo, Pasquale Mazzone e Igino Mario Bernardino Casillo: per loro la richiesta è di sei anni e sei mesi. Ed ancora: tre anni e sei mesi la richiesta nei confronti di Bruno Martone, cinque anni e sei mesi richiesti per Raffaele Federici, due anni richiesti per Felice Zarli, Diana Michele, Pietro Palumbo e Valentina Carbone. Prescrizione, e dunque nessun procedimento, nei confronti delle altre dieci persone coinvolte nell'indagine. Le irregolarità contestate dai magistrati riguardano il periodo che va dal 2004 al 2005 quando, la banca Molisannio ha compiuto, secondo la requisitoria, 'operazioni dissennate, vendendo società che mai nessuno avrebbe comperato'.



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