Benevento e la mini Imu. Consigli e suggerimenti per evitare le 'trappole'

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Benevento - Viale MellusiBenevento - Viale Mellusi

N.S.- Aliquota del 60%, per un importo medio di 76 euro. Questo il dato di Benevento per quanto riguarda il versamento della mini-Imu, da versare entro il 24 gennaio. Una tassa che, in diversi casi, sarà tutt'altro che 'mini' se si considera che si sforeranno abbondantemente i cento euro anche se in altri casi la quota sarà vicina alla soglia minima al di sotto della quale non si dovrà pagare niente. Dipende dalla soglia e dipende dal Comune: se il Municipio in questione non ha preso nessuna posizione, abbassando o aumentando l'importo, vale la regola secondo cui si paga solo da dodici euro a salire. Una tassa, la mini-Imu, che andrà pagata nei 2.400 comuni che hanno deliberato una tassazione sull'abitazione principale superiore al livello base, ed è pari al 40% della differenza tra l'Imu calcolata con l'aliquota comunale e quella con l'aliquota statale dello 0.4%. Dicevamo del dato di Benevento che si fissa a 76 euro: più alte della quota sannita risultano essere Milano (95 euro), Siena (91 euro), Torino (88 euro), Livorno (79 euro), Caserta (78 euro), poi, con Benevento, figurano Ancona e Napoli. Dietro tutte le altre fino a Grosseto dove sono previsti solo 14 euro. Siamo davanti, è bene precisarlo, a somme calcolate sulla rendita catastale media cittadina, se si escludono le "abitazioni di lusso" che hanno versato l'Imu "piena", e conteggiando una detrazione di duecento euro, senza incrementi per i figli.
Ci sono 'trappole' da evitare e, di conseguenza, mosse per uscirne indenni. Così come ha riportato 'Il Sole24ore', i cinque errori da evitare riguardano la verifica dell'aliquota, le case assimilate, il controllo dei calcoli, la soglia minima e le modalità di versamento. Cominiciamo con il primo punto, la verifica dell'aliquota: prima di tutto occorre verificare se il Comune ha deliberato un'aliquota sull'abitazione principale superiore a quella standard dello 0,4%. Il Comune di Benevento, così come gli altri, ha avuto tempo fino al 30 novembre per deliberare le aliquote Imu. Vale, chiaramente, l'ultima decisione presa a Palazzo Mosti. Paga chi vive in un Comune con l'aliquota prima casa oltre lo 0.4% anche se si tratta di una decisione presa nel 2012 e confermata senza modifiche nel 2013. C'è poi il discorso legato alla case assimilate: le case non locate di anziani o disabili ricoverati e residenti in case di riposo o di cura, quelle dei residenti all'estero e quelle di militari e forze dell'ordine. Sono le tre assimilazioni di legge che potrebbero dover pagare la mini Imu cui si aggiungono le case in comodato ai parenti, se sono state pianificate dal Comune. La tassa, dunque, si paga anche sulle pertinenze della prima casa. Occore poi controllare i calcoli: la base è sempre la rendita catastale della casa rivalutata del 5% e moltiplicata per 160, ma la vera difficoltà sta nell'applicare aliquote e detrazioni statali e comunali. In questo caso la mini Imu si individua con un calcolo in quattro fasi. Prima si calcola l'Imu annua dovuta in base all'aliquota e alla detrazioni comunali; poi si passa al calcolo Imu in base all'aliquota statale (0,4%), e alle detrazioni statali. Poi si fa la differenza tra i due importi e si calcola il 40% di questo importo: il risultato, arrotondato all'euro, è la mini Imu da pagare. Passiamo poi, alla soglia minima. Completato il calcolo infatti, bisogna verificare se l'importo della mini Imu è superiore alla soglia minima che fa scattare l'obbligo di versamento: se il Comune non ha deliberato nulla in proposito, vale dunque la regola statale. Il versamento della mini Imu, in questo caso, non è dovuto se l'importo è inferirore a 12 euro. Come si versa? Il cittadino che sceglie di pagare con il modello F24 deve controllare il codice catastale del Comune e il codice tributo o, in alternativa, utilizzare il bollettino postale. La mini Imu va versata indicando nel modello in questione, il codice tribuo "3912", barrare la casella "Saldo" e riportare il codice "0101" nella casela rateazione. L'anno di riferimento è sempre il 2103. Nella casella 'Numero immobili" vanno conteggiate anche le pertinenze: il totale può arrivare fino a 4.

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