Benevento: servono, ci sono e costano. Gite scolastiche oggi, le opinioni di alcuni esperti

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Praga, Barcellona, Berlino, Atene, Parigi, Vienna: solo per citare le più gettonate. Le capitali del Vecchio Continente sono il nuovo obiettivo del turismo scolastico. Migliorato nel giro di qualche anno ma, inevitabilmente, divenuto più caro. Sempre meno studenti vanno in gita. Anche se queste hanno raggiunto elevatissimi standard e tutte le caratteristiche di un viaggio di qualità.

Alcune scuole optano addirittura per l’aereo. Stressa di meno, cancellando le lunghe traversate in pullman, e allunga la permanenza effettiva nella città-meta. Ma a causa del costo, il viaggio si accorcia di 2 giorni. Il trasporto aereo, infatti, prevede numerose garanzie in più. “Siamo costretti a scegliere compagnie di bandiera - dichiara la docente referente per le gite scolastiche del Liceo Classico Pietro Giannone, Angela Maffeo - come garanzia di sicurezza che un qualsiasi volo charter non avrebbe potuto dare. I genitori sono ben contenti di pagare in più se si sentono rassicurati”.

Alcuni pacchetti prevedono multiple assicurazioni, come quelle per danni involontari, assistenza medica no-stop, ricoveri ospedalieri… La scelta di solito è fra un’offerta superior (4 stelle, menu adulti e altri servizi) o standard (pacchetti creati appositamente per le scolaresche, di qualità inferiore).

“L’anno scorso si scelse la superior per tutti gli itinerari - continua la Maffeo -. Quest’anno ci siamo ridimensionati a causa della crisi. Soltanto i viaggi esteri hanno avuto il pacchetto migliore, con la mezza pensione, però!”. Si tratta di una somma che raggiunge quasi i 500 euro per Praga e i 600 per Berlino.

“Negli ultimi 2 anni si è registrata una tendenza negativa. Più del 30% dei ragazzi non partecipa alle gite scolastiche – dichiara, invece, la docente dell’Istituto Alberti Lucia Goglia -. Il motivo è legato all’aumento dei prezzi. Si paga, per una gita in Italia di 5 giorni circa 250 euro, e per una all’estero di 7 giorni, 475 euro”. Cifre che, a causa della crisi economica, pesano sul bilancio familiare. D’altronde bisogna mantenere un target di qualità, senza vistose differenze con gli altri istituti della provincia.

“I viaggi d’istruzione sono il nostro fiore all’occhiello - continua la docente Goglia dell’Alberti-. Li abbiamo sempre considerati una parte importante della nostra programmazione. Sono previste 3 visite guidate di un giorno per il biennio. Per il triennio, invece, un viaggio di 5-7 giorni con 1 o 2 visite guidate”. C’è chi vede la gita scolastica come l’unico modo per fare un’esperienza realmente diversa.

“Il motivo per cui cerchiamo di organizzarle si basa sull’opportunità data ai ragazzi di conoscere posti culturalmente importanti, a costi più o meno bassi - ha dichiarato Bruno Annecchiarico, dell’Istituto Professionale Palmieri -. Per problemi economici e d’interessi non credo che, al di fuori della gita scolastica, i nostri ragazzi abbiano la possibilità di fare un viaggio culturale”.

Di solito, sono le ultime classi a spostarsi all’estero, anche se in questo caso la cifra non può superare i 200 euro. Le agenzie di viaggio organizzano gli itinerari in base alle richieste delle scuole. Dopo, si procede per una mini gara d’appalto interna all’Istituto. “Queste assegnazioni molte volte non tengono conto della qualità - dichiara Luca Mazzone dell’omonima agenzia viaggi -. Si opera un selezione in base al prezzo. Alcune scuole non chiedono tutte le assicurazioni e le garanzie esistenti che ne aumenterebbero notevolmente il prezzo”. Le mete più gettonate sono Praga (nella foto) e Barcellona. Un dato significativo è che, negli ultimi due mesi, circa 40.000 studenti italiani abbiano visitato la capitale della Repubblica Ceca, una delle metropoli meno care d’Europa. Le scolaresche italiane non sono sempre benvolute dagli albergatori. Ormai, è consuetudine far pagare una cauzione ai ragazzi di 30 euro, restituita in mancanza di danni alle strutture.

“Contrariamente al luogo comune, trattare le gite scolastiche non crea un grande giro d’affari - ci dice Alberta Molinari dell’agenzia Listur Viaggi di Montesarchio -. È un giro di carte. Noi prendiamo soltanto il 5-7% sul prezzo netto”.
Rita Parrella



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