Agricoltura Made in Italy, tra primati e fragilità

ROMA (ITALPRESS) – L’agricoltura resta uno dei tesori più preziosi dell’Italia, un settore che nel 2024, secondo gli ultimi dati ISTAT, ha raggiunto il primato europeo per valore aggiunto, superando quota 42 miliardi di euro, il 9% in più rispetto all’anno precedente.

Un risultato trainato anche dall’eccellenza dei prodotti: 583 DOP e 266 IGP, per un totale di 853 specialità certificate, insieme alla crescita del biologico che oggi rappresenta oltre il 20% della superficie agricola utile, avvicinandosi al target europeo del 25%.

Sempre più giovani scelgono di lavorare nella terra, puntando sulla qualità e sulla sostenibilità. Ma dietro i numeri positivi si nasconde un settore fragile. Al VII Forum nazionale sull’agroecologia circolare, Legambiente denuncia infatti un’agricoltura schiacciata dalla crisi climatica e da decisioni politiche considerate miopi. A complicare il quadro ci sono anche le difficoltà economiche. Negli ultimi 40 anni sono scomparse due aziende agricole su tre e l’80% delle risorse della PAC continua a concentrarsi solo sul 20% delle imprese. E intanto, su 100 euro spesi dal consumatore, solo 1 euro e mezzo arriva davvero all’agricoltore. Per questo Legambiente ha presentato 13 proposte rivolte a Italia ed Europa, chiedendo investimenti concreti per il piano di adattamento climatico, una legge contro il consumo di suolo, misure per sostenere biologico, agrivoltaico e biometano di qualità, una stretta su pesticidi illegali e agromafie, e una PAC che premi davvero la qualità e non la quantità.

gsl


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