Campania inquinata, vittima delle ecomafie: 'Danno ambientale incalcolabile'

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L'apparato amministrativo in Campania ha favorito "in larga parte interessi sostanzialmente illeciti". E' quanto si legge nella relazione sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in Campania approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare d'inchiesta presieduta da Gaetano Pecorella. Nella relazione sulla di quasi seicento pagine, proposta dall'onorevole Stefano Graziano (Pd) e approvata dalla Commissione d'inchiesta, sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in Campania, si sottolinea che "gli interessi che risultano coinvolti nelle valutazioni ambientali sono stati, per così dire, svuotati dall'interno, e sono diventate delle mere figure prive di consistenza, funzionali a rendere possibile, come una sorta di cavallo di troia, l'intromissione di tutta quella congerie di interessi puramente economici e di profitto ed anche, a volte, legati a contesti criminali, che finiscono quindi per essere gli unici di cui finisce inevitabilmente per occuparsi l'azione della pubblica amministrazione". "E' evidente - si legge nelle conclusioni - che il sistema, a questo punto, risulta essere stato riprogrammato per far funzionare una macchina capace senz'altro di produrre profitti, ma destinata a non risolvere i problemi, dal momento che il raggiungimento dello scopo costituirebbe evidentemente motivo per far cessare ogni possibile spunto di guadagno riguardo al ciclo dei rifiuti". Secondo la Commissione, "in questo preciso momento storico il problema dei rifiuti in Campania non è più un problema regionale, se mai lo è stato, ma è un problema nazionale che sta esponendo l'Italia a sanzioni gravissime da parte dell'Unione europea, che ha avviato procedure di infrazione per violazione delle norme comunitarie. La vicenda concernente le ecoballe, costituite da 6 milioni di tonnellate di rifiuti in siti di stoccaggio che avrebbero dovuto essere provvisori e che hanno finito per trasformarsi in discariche a cielo aperto, è emblematica della proporzione di ingestibilità delle problematiche dei rifiuti nella regione".

IN CAMPANIA DANNI INCALCOLABILI DA INQUINAMENTO
In Campania l'inquinamento ha prodotto "danni incalcolabili, che graveranno sulle generazioni future". Lo si legge nella relazione sugli illeciti connessi ai rifiuti della Campania approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare d'inchiesta. Nelle conclusioni della relazione, si afferma che "il danno ambientale che si è consumato è destinato, purtroppo, a produrre i suoi effetti in forma amplificata e progressiva nei prossimi anni con un picco che si raggiungerà, secondo quanto riferito alla Commissione, fra una cinquantina d'anni. Questo dato può ritenersi la giusta e drammatica sintesi della situazione campana".

IN CAMPANIA SOCIETA' SETTORE LEGATE CRIMINALITA'
In Campania, "in molti casi, le società che operano nel settore" dei rifiuti "sono riconducibili alla criminalità organizzata". Lo si legge nella relazione della Commissione d'inchiesta ad hoc in cui si spiega che le società"che operano nel settore apparentemente sono munite di tutte le autorizzazioni necessarie e sono gestite da soggetti che, sempre apparentemente, non sono legati alla criminalità organizzata. In realtà, le indagini hanno dimostrato come, in molti casi, si tratti di società riconducibili alla criminalità organizzata". "Un aspetto di criticità del sistema, che favorisce la nascita di imprese di tal genere, è costituito dalla possibilità di operare attraverso le procedure semplificate, sicché si sono sviluppate aziende che lavoravano sulla base di autocertificazioni, sganciate da un controllo 'a monte'. In diversi casi, poi - si legge nella relazione - le strutture imprenditoriali sono destinate sin dall'origine ad operare in maniera illecita, in quanto non rispondono alle regole del mercato". (ansa.it).



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