Castelvenere, a ‘Natale di …Vino’ un nuovo nome per il ‘Barbera del Sannio’

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“Per il Barbera del Sannio occorre trovare un sinonimo della tipologia del vino”.E’ quanto emerso a margine della tre giorni “Natale di…vino”, promossa ed organizzata a Castelvenere dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione “Cantine al Borgo” e la Pro Loco che si è caratterizzata con una serie di degustazioni nella enoteca comunale, la prima in Campania. “La Barbera del Sannio – si è detto durante i lavori - ha delle caratteristiche organolettiche che la rendono adatta al mercato e alla cucina moderna che, alleggerita da grassi e spezie, predilige vini freschi, digeribili, e veloci”. Accompagnati dal giornalista e scrittore enogastronomico, Luciano Pignataro, sono state degustate diverse annate del barbera delle cantine di Castelvenere (Torre Venere, Grillo, Ciabrelli, Antica Masseria Venditti, Anna Bosco). “Il rapporto antociani - tannini di 1 a 2 – ha aggiunto l’enologo Angelo Pizzi - conferisce al barbera, una facilità di interpretazione che è proprio l’essenza della sua personalità, peccato però che poi sul mercato nazionale ed internazionale la denominazione Barbera penalizza il vino sannita relegandolo ad un ruolo di copia del primogenito piemontese e falsandone dunque il giudizio dei degustatori”. “E’ come – ha aggiunto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere - se nel Sannio si producesse un ottimo formaggio dal nome ‘Parmigiano’, per cui le difficoltà di commercializzazione sarebbero notevoli”. Di qui il suggerimento di Nicola Matarazzo, direttore del Consorzio “Tutela Samnium”. “La soluzione può essere trovata proprio nel cambio del nome o, meglio, nell’utilizzo volontario di un secondo nome, come già previsto dalle norme ministeriali”.



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