Cimitile: Collaudo rigoroso. Ogni accusa cadrà, decisioni sproporzionate

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Il portavoce del presidente della Provincia di Benevento, Nello Manfrellotti, in nome e per conto dello stesso, ha dichiarato quanto segue: “Il Professor Cimitile è stato sottoposto a un provvedimento di misura cautelare con arresti domiciliari. Il provvedimento è relativo alle attività svolte dal 2001 al 2003 in qualità di tecnico nella commissione di collaudo dell’impianto di Cdr di Casalduni. In particolare, il reato commesso dal professor Cimitile consisterebbe nel fatto che la commissione non si sarebbe accorta o avrebbe omesso che una delle macchine dell’impianto di triturazione non corrispondeva a quella in un primo momento prevista dal progetto.

Il provvedimento, così come comunicato dai legali, recita testualmente “la sua qualifica professionale elevata, i molteplici mandati per attività parauniversitarie e soprattutto la posizione di esponente politico locale di massimo rilievo inducono a ritenerlo tuttora inserito nell’ambiente politico amministrativo che favoriva la perpetrazione dell’unico reato contestatogli (sebbene coperto da indulto)”.

Il professor Cimitile, che insieme ad altri presidi delle Facoltà di Ingegneria e ad altri professori delle Università campane, anch’essi coinvolti nel provvedimento, accettò l’incarico con spirito di servizio verso la comunità regionale, ritenendo di dover mettere come sempre le proprie competenze a disposizione delle pubbliche istituzioni, resta fermamente convinto che, dal punto di vista tecnico, il collaudo (peraltro solo tecnico-amministrativo) fu compiuto con rigore e professionalità.

Pur profondamente colpito da un provvedimento che il professor Cimitile ritiene prima ingiusto ed errato e poi, in ogni caso, sproporzionato, lo stesso attenderà con fiducia che la giustizia faccia il suo corso. Resta tuttavia in lui il rammarico che il provvedimento possa essere oggi correlato alla sua funzione di presidente della Provincia di Benevento, ente del tutto estraneo alla vicenda; l’amarezza per le possibili speculazioni politiche e per i danni che tutto ciò procurerà e ai quali nessuno potrà porre rimedio, domani, quando ogni accusa cadrà”.



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