Cimitile lancia i nuovi assessori e motiva la sua scelta: 'Falato e Bello sempre assenti'

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Tre mesi alla scandenza del mandato, spifferi di operazioni sfiducia per mettere in minoranza la giunta, polemiche interne e Province che, a breve, potrebbero essere nuovamente a rischio soppressione. Nonostante un futuro a tinte fosche, scaccia i cattivi presagi il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, e prova a chiudere una volta per tutte le vicende legate all'allontanamento degli ex assessori Gianvito Bello e Carlo Falato rimpiazzati rispettivamente da Romeo Melillo e Maria Felicia Crisci: "Il rapporto delle presenze dei lavori provinciali dal novembre 2012 ad oggi parla chiaro - ha sostenuto Cimitile - la media è di 12-15 presenze per assessore, mentre Bello ne ha collezionate due e Falato zero. Carta canta, questi sono i fatti". La conferenza stampa odierna alla Rocca dei Rettori era stata convocata per presentare ufficialmente i due nuovi assessori che, in un trimestre, dovranno portare a termine alcuni progetti in via di definizione negli assessorati energia, trasporti e cultura: la scena però, è tutta di Cimitile, che ha rilanciato l'operato della sua Giunta, puntualizzando alcuni aspetti, sopratutto politici.

'BELLO, SCELTA POLITICA RAGIONATA. FALATO, NESSUNA DOPPIA LINEA'
"Era necessario ripristinare la Giunta perchè questo trimestre sarà terribilmente importante". Altro che compitino di fine mandato, per Cimitile non c'è un minuto da perdere: "La scelta è ricaduta su Melillo e Crisci - ha spiegato il numero uno della Rocca - perchè, visto il poco tempo a disposizione, servivano subito persone collaudate senza necessità di un periodo di rodaggio". Elementi scafati, non invischiati in campagna elettorale o legati a partiti: "La nostra - ha rivendicato Cimitile - è stata una scelta squsitamente tecnica. Badiamo al sodo". Poca voglia di replicare alle parole al vetriolo rilasciate da Falato a "Benevento Reporter" ed alle puntualizzazioni di Bello che, nell'ultimo incontro stampa beneventano si era detto amareggiato del comportamento di Cimitile: "Non provo risentimento nei confronti di Bello - ha ammesso il presidente provinciale - ma un rilancio della Giunta era urgente". Ad un giornalista che gli ha fatto notare che sono passati ben sei mesi dalla revoca delle deleghe, Cimitile ha così replicato: "Alla base c'è stata una questione politica, con il deterioramento del rapporto tra Pd e l'allora Api. Ho dato alle parti il tempo di ragionare e rilettere". Del tutto personale invece, la motivazione che ha portato al divorzio con Falato. Cimitile ha respinto le accuse: "Per quanto riguarda l'assessorato alla cultura - ha spiegato alla stampa mentre stava introducendo il neoassessore Crisci - posso assicurare che non ci sono mai state due linee" riferendosi alle dichiarazioni di Falato che aveva affermato di esser stato, spesso e volentieri, all'oscuro di alcune iniziative di competenza del suo assessorato. Infine una frecciata: "In campagna elettorale si parla di molte cose , io però voglio sapere cosa si intende fare con la Provincia. Il grande tema delle riforme istituzionali è assente nel dibattito politico elettorale".

'PROVINCIA CONTRO LE TRIVELLAZIONI, TRASPORTO ALLO SBANDO'
Melillo e Crisci dunque, due assessori dalle spalle larghe e dalla maturata esperienza. Delicati i compiti che i due dovranno perseguire in questi tre mesi, specialmente Melillo. Politica energetica, trasporti al collasso ma anche un'adeguata difesa alla minaccia delle trivellazioni petrolifere: "Nelle prossime ore apriremo ufficialmente un'azione contro le ricerche di idrocarburi nel Sannio, in concerto con gli assessorati di Melillo, Aceto e Valentino. E' inaccettabile questo modo di fare delle società del petrolio, che intendono guadagnare punti con un'azione preparatoria a fari spenti. I sindaci si sono già mobilitati, saremo più concreti nei prossimi giorni". Politiche energetiche dicevamo: "Puntiamo a chiudere i tanti progetti di green economy che abbiamo introdotto" poi ci sarà da affrontare la grana relativa ai trasporti: "un vero punto dolente, ed i prossimi tre mesi non saranno risolutivi. La politica statale e regionale ha portato questo comparto allo sbando con la tecnica dei tagli lineari. Siamo pronti ad intervenire, anche in linee che non ci riguardano pienamente, come il collegamento tra S.Bartolomeo in Galdo e Campobasso. Anche sui fondi neve lo Stato deve fare la sua parte visto che le imprese attendono quei rimborsi da un anno". Infine un passaggio alle politiche culturali della Rocca dei Rettori: "L'offerta culturale è il punto nevralgico della Provincia di Benevento, vorrei poter assegnare molti più fondi alle iniziative territoriali".
Gaetano Vessichelli



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