Cinque Donne PDL attaccano con estrema durezza il senatore Viespoli

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Frontale attacco di cinque dirigenti del Coordinamento provinciale del PDL Donne Sannio, Giovanna Razzano, Marcella Sorrentino, Marianna Corbo, Michelina Viglione e Laura D’Orsi al senatore sannita e capogruppo a Palazzo Madama di Futuro e Libertà, Pasquale Viespoli. Le accuse, per niente parsimoniose di aggettivazioni sferzanti riecheggiano un’analoga, precedente dichiarazione della loro leader, la coordinatrice sannita del PDL, Nunzia De Girolamo, e derivano dal voto di astensione espresso da Viespoli, ieri, nella votazione sulla fiducia al Governo Belrusconi, voto peraltro annunciato e scontato dato il ruolo di massima importanza rivestito da Viespoli in Futuro e Libertà.

Le cinque berlusconioane invece si dicono “, inermi e basite, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di voto… dei cosiddetti finiani e ammutolite perché abbiamo dovuto prendere atto di dove (si) possa arrivare… E quando Antonio Di Pietro (leader dell’IDV) nell’aula della Camera ha testualmente dichiarato ‘..i cittadini che in questi anni non si sono fatti infinocchiare dalla sua propaganda fascista..’, proseguendo poi con un elogio a Fini, abbiamo pensato al di poco precedente discorso al Senato del senatore Viespoli, nel contesto del quale annunciava l’astensione del gruppo, ben sapendo che astensione è uguale a sfiducia”.

“Allora abbiamo provato rammarico e tristezza – continuano le donne del PDL - per la storia politica rinnegata da un uomo che poco, pochissimo tempo fa, sulla stampa ricordava i suoi successi da eletto, non da nominato, sempre coerentemente legato alla Destra, quella spregiativamente definita fascista. Come accettare che un giovane ex seguace di Pino Rauti, un ex militante dell’MSI che ha contribuito alla nascita ed alla crescita della destra beneventana abbia potuto confondere il proprio voto con quello della sinistra?

E cosa penseranno oggi i tanti sanniti che segnando al Senato il simbolo PDL hanno pensato di votare in alternativa alla sinistra e a Di Pietro? E ancora: cosa faranno ora i suoi uomini, quelli di Tel (il gruppo di dieci viespoliani al Consiglio Comunale di Benevento, NDR?) Continueranno nell’ambiguità o comunicheranno ai loro elettori che il loro leader ha tentato di ‘distruggere’ la destra a favore dei ribaltonisti di sinistra?

…Sappiano Viespoli e company che gli elettori sanno riconoscere i veri traditori, quelli che ‘combattevano i comunisti nelle piazze’, ma che oggi vanno a braccetto con Di Pietro per assecondare il loro padre padrone Fini. Pensi senatore Viespoli che, come da lei stesso dichiarato ‘… esiste la nobiltà della sconfitta e la volgarità della vittoria’ . Ma forse questa sua frase appartiene al passato, oggi per lei e i suoi amici finiani esiste solo una nuova sconfitta”.



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