Città Spettacolo: Salvatore, novello 'Empedocle' in viaggio tra follia e bizzarri personaggi della Sicilia

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NOSTRO SERVIZIO - La Corte di Palazzo Paolo V conquistata dal "viaggio" favoloso del catanese Silvio Laviano. A Città Spettacolo è stato il turno di "Salvatore, favolta triste per voce sola", spettacolo drammatico davvero particolare e insolitamente colorato per quello che è il genere rappresentato ieri in occasione della quarta serata di "Benevento Città Spettacolo". Partito con quasi trenta minuti di ritardo, nel "Salvatore, favola triste per voce sola" il pubblico ha saputo riconoscere quel sapore fortemente mediterraneo della rappresentazione: d'impatto l'uso del dialetto etneo, fondamentale in chiave emozionale e ben contrapposto al racconto in italiano di Laviano fatto in prima persona. Abile poi l'attore a fondere i linguaggi con il trascorrere della rappresentazione. Le recensioni che abbiamo letto prima di assistere allo spettacolo di Palazzo Paolo V parlavano di un Salvatore "novello Empedocle" ed in effetti così è stato: nei cinque quadri della sua vita c'è sempre la figura tormentata del personaggio abile viaggiatore di più personaggio grazie ad un bel lavoro di voce. Il punto di partenza è un grembo materno, il punto d'arrivo un non luogo, dove convivono la follia, il ricordo e la febbre: nato prematuro, e per questo impaziente e curioso, e di tutti gli individui che orbitano intorno al suo pittoresco eppur ordinario microcosmo: la verace zia Carmela, il padre e la madre partoriente che si votano a Sant’Agata, il primo amore a dieci anni, il secondo a quindici, il fratello, il cugino, gli amici e gli antagonisti del torneo di sputo di semi neri. Una sconfinata galleria di bizzarri personaggi nei quali Laviano entra in maniera dirompente ed esce in punta di piedi, alternando sapientemente registro narrativo ed interpretativo, da lirico a comico a tragico senza mai perdere di vista la credibilità. "Salvatore – favola triste per voce sola" nasce dalla codificazione di una metodologia di lavoro su e con l'attore, incentrata sull'improvvisazione di un "percorso di vita del personaggio". Un plauso va all'interessante interprete del "Salvatore", ovvero Silvio Laviano attore nato a Catania e formatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Genova.



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