Cmc321: Ecosostenibilità, biostrutture ed energia pulita per il rilancio dello sport a Cervinara

12:32:9 4822 stampa questo articolo

La Comunità Militante Caudina 321 interviene sulla questione ‘Canada’ con idee chiare. In questi giorni è emerso il problema legato alle condizioni del campo sportivo della cittadina e il Direttivo dei militanti caudini ha espresso la propria opinione in merito, lanciando delle proposte. “In un momento di crisi come questo sembrerebbe fuori luogo parlare di una struttura sportiva come quella di Cervinara. Noi siamo convinti, invece, che lo sport sia necessario per la socializzazione per una comunità umana come quella cervinarese, inserita nel contesto organico della neonata unione dei Comuni Caudini. Cervinara potrebbe essere l’area adatta allo sport della nuova Caudium, per tradizione, esperienza e passione. Il PalaCaudium, che a breve vedrà la luce grazie all’interessamento dell’amministrazione Tangredi, è il primo passo per questo polo sportivo caudino ecosostenibile. Visto che i costi sono elevati e insostenibili per le amministrazioni locali – fanno sapere dal direttivo - lanciamo l’idea di progettare e potenziare le strutture sportive comunali con impianti che seguono i principi della BioArchitettura, in modo da renderli autosufficienti o produttori di energia. In Italia sono poche le realtà che hanno abbracciato queste nuove linee guida, ma i risultati ci sono”.
La Cmc321 è al lavoro per proporre un progetto nuovo sia alla giunta cervinarese che all’intera Caudium, per intercettare finanziamenti europei che esistono sul fronte dell’ecosostenibilità e dell’impatto zero con l’ambiente, oltre all’energia solare e al risparmio economico per i cittadini. A Ferrara lo stadio ha 60mila pannelli solari, che occupano una superficie di 292mila metri quadrati. I pannelli seguono il movimento del sole per massimizzare l’acquisizione della luce. Lo stadio è capace di produrre 14megawatt, pari al fabbisogno energetico di 7mila famiglie. Oltre all’aspetto ecologico, c’è anche quello economico. Si attende un ritorno finanziario quantificabile in oltre un milione di euro a stagione. Ci sono altri casi eclatanti di stadi, anche di enormi dimensioni, che hanno deciso di affidarsi alle energie rinnovabili per fare fronte al proprio fabbisogno energetico. Con queste strutture si evita l’emissione in atmosfera di tonnellate di CO2 ogni anno e con le rinnovabili, tipicamente l’energia solare, si riduce l’impatto ambientale e si guadagna nel lungo termine. Inoltre, gli attivisti suggeriscono agli addetti ai lavori anche un’idea ardita, ma fattibile, ossia ‘Adotta una zolla dello Stadio Canada’, un’azione mirata al coinvolgimento attivo di tutta la popolazione nel progetto. Con una piccola somma tutti possono contribuire allo sviluppo. Nel bergamasco già ci hanno provato e qualcosa si sta muovendo. Infine, gli attivisti lanciano un appello alle istituzioni per evitare polemiche e polveroni inutili, “Lo sport deve unire e solo con l’unità d’intenti potremo costruire il futuro della nostra area, con intelligenza e lungimiranza, scavalcando discorsi faziosi e inutili” – hanno concluso dal Direttivo Comunità Militante Caudina 321.



Articolo di Ambiente / Commenti