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14/03/2013 :: 15:24:58

S.Bartolomeo in Galdo: I cinghiali ora sono un problema per gli agricoltori




Presso la sala consiliare del Comune di San Bartolomeo in Galdo, si è tenuto un incontro sulla problematica dei danni causati dai cinghiali che popolano numerosi l’area di ripopolamento e cattura del Fortore. Un’area ricadente nel comune di San Bartolomeo, di oltre mille ettari, di cui solo 113 boscati, il resto tutto a seminativo e terreno agrario. All’incontro, promosso dai coltivatori della locale sezione Coldiretti, erano presenti il sindaco di San Bartolomeo in Galdo Vincenzo Sangregorio, i dirigenti locali della Coldiretti e Vincenzo Ianniello in rappresentanza della Coldiretti Benevento ed alcuni rappresentanti delle associazioni cacciatori e numerosi cacciatori stessi. Il problema della presenza dei cinghiali nella zona del Fortore esiste da diversi anni, ma mai come negli ultimi tempi il continuo proliferare di questi animali può diventare un rischio concreto. Il numero dei capi è aumentato a dismisura sia perché i ‘lanci’ (l’incremento di nuove coppie) sono stati eccessivi rispetto all’ampiezza del territorio e sia perché le razze introdotte hanno una prolificità decuplicata rispetto a quelle autoctone e tradizionali; tutto ciò ha portato da una parte a distruggere le diverse varietà di selvaggina preesistente sul territorio facendo divenire ‘padrone’ indiscusso il solo cinghiale che, così numeroso, per sostenersi distrugge i raccolti agricoli e diviene facile portatore di malattie oltre che pericolo anche per l’incolumità dei coltivatori stessi che abitano sul territorio. Oltre a non esservi predatori (lupo, aquila) anche i normali sistemi e periodi di caccia sono risultati insufficienti a controllare l’incidenza numerica dei cinghiali perciò i coltivatori in riunione hanno richiesto con forza che il problema venga affrontato con la dovuta determinazione anche con metodi non usuali. Nel corso della riunione il sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Sangregorio oltre a rappresentare la problematica si è impegnato ad adottare nella prima riunione utile una delibera di consiglio comunale in cui il Comune prende atto della problematica esistente e si fa carico di impegnare la Provincia di Benevento per la risoluzione della drammatica situazione. Vincenzo Ianniello della Coldiretti Benevento ha prospettato alcune ipotesi di soluzione per contenere il proliferare dei cinghiali. Una prima soluzione per rispondere all’emergenza sarà quella di richiedere l’apertura straordinaria della caccia su quel territorio e solo per tale specie. Successivamente instaurare un programmato piano di cattura con lo strumento dei ‘chiusini’ coinvolgendo direttamente la multifunzionalità delle imprese agricole presenti sul territorio. In ultima analisi è stata anche valutata l’ipotesi di richiesta di rimozione dell’area di ripopolamento e caccia dal Comune di San Bartolomeo in Galdo.

Ultima modifica 14/03/2013 alle ore 15:43

davvero le Amministrazioni pur di far finta di lavorare si inventano di tutto...infatti il comune di San bartolomeo investe la Provincia del problema...inesistente a mio avviso...in Sardegna e nello specifico Isola Rossa in spiaggia vi sono presenze di cinghiali..che indisturbati se ne stanno per i fatti loro...aggiungo che ne è motivo di super affollamento di villeggianti...mah. luisa maria   fusco -  - 
Si smette di ripopolare, si catturano e sterilizzano i cinghiali pre-esistenti, e si cacciano i cacciatori da quei territori: sono esseri umani senza alcuni pietà e sensibilità capaci di trovare qualsiasi scusa e inventarsi le più assurde bugie pur di fare strage di qualsiasi cosa. Persone che ritengo pericolose e che debbono essere strettamente monitorate a causa del loro istinto assassino. Antonio   Miele -  - 
ma non si sa piu a che appellarsi, mi sa tanto di amcizie di cacciatori, si preocccupano di malattie..... tanto è prolifera l'agricoltura in quelle zone? basta recintare le coltivazioni piu pregiare,il resto è fieno. ma fetemi il piacere ..... angelo   mariolino -  - 

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