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24/07/2013 :: 12:58:51

Caritas, appello caduto nel vuoto: 'In cinque giorni raccolti dieci euro, Benevento indifferente e guardona'


Don Nicola De Blasio. (Foto di Luigi Mastromarino)
Don Nicola De Blasio. (Foto di Luigi Mastromarino)

Cinque giorni fa l'appello: "Beneventani, aiutateci ad aiutare". Il monito è di don Nicola De Blasio che ha così reagito all'aumento della povertà che interessa sempre più da vicino non solo Benevento ma anche diversi centri della provincia sannita: "Il grosso delle persone in difficoltà sono della città - ha spiegato al nostro portale - ma la cosa preoccupante è che arrivano alla Caritas persone residenti in comuni sanniti, anche quelli delle zone dell'Alto Tammaro e del Fortore. E' un fatto altamente preoccupante e significa che anche la qualità di vita dei piccoli centri non è più sostenibile. Queste persone non chiedono soldi, ma aiuti alimentari, una busta di pasta e cose del genere". Eppure i dati e gli aggiornamenti che vengono dalla Caritas sannita sono sempre più allarmanti ma nessuno, concretamente, ha raccolto l'appello lanciato da don Nicola: "Nessuno, fino ad ora solo chiacchiere. Soltanto una signora del capoluogo ci ha donato dieci euro: si tratta di una donna che ha una pensione di 500 euro". Una vera e propria sconfitta per Benevento: "Mi pare evidente che la vera sconfitta è la politica. Se non si riescono a garantire i servizi sociali, tanto vale chiuderli. Ma perchè quando si stava meglio nessuno ha pensato ad una reale ed efficace forma di difesa in caso di crisi? Prevenzione assente ed ora non ci sono i soldi per curare chi resta dietro". Ma se le istituzioni non risolvono, anche i beneventani hanno bisogno di una strigliata: "Occorre smuovere le coscienze - ha aggiunto don Nicola - questa città è piatta, non è interessata. Non occorre fare salti mortali, alla Caritas ci accontentiamo di qualsiasi cosa, un barattolo di piselli, surgelati non scaduti, qualsiasi tipo di alimentare. Poi si può dare una mano anche non passando da noi: se avete un vicino di casa in difficoltà e lo sapete, invitatelo a pranzo, fate sentire vicinanza e solidarietà". Poi una riflessione: "Quando la chiesa si trova a ricoprire ruoli che non gli competono allora vuol dire che la politica è assente e che i cittadini sono poco attenti. Siamo un popolo indifferente e guardone, dobbiamo riprenderci e fare qualcosa che serva". Il secondo appello è questo, don Nicola continua a crederci, nonostante tutto: "Abbiamo dovuto chiudere il Market perché non abbiamo più le risorse per poter acquistare le derrate alimentari che non sono fornite dalla AGEA e abbiamo anche dovuto sospendere i contributi economici che venivano concessi per far fronte ai bisogni primari di tanti che bussavano alla nostra porta. La Mensa continua ad offrire pasti caldi a tanti che non hanno nulla da mettere a tavola. Chi ha di più e può donare un po’ del superfluo per sollevare dall’indigenza tanti fratelli che stanno attraversando momenti di difficoltà. Chi vuole può venire a farci visita tutti i giorni dal lunedì al venerdì presso la sede in piazza Orsini, oppure chiamare allo 0824 323310”.

Gaetano Vessichelli

La chiesa, in questo caso nella figura di Don Nicola, non ha a mio avviso alcuna autorevolezza per commenti di questo genere. Marco   Del Grosso -  - 
Caro parroco sono un cattolico non mi fraintenda, ma perché non facciamo un altro tipo di Caritas uniamoci tutti e andiamo a Roma dai nostri governanti, se la gente non da e perché non ha. Antonio   Marino -  - 
mi dispiace doverlo dire ,ma se non erro si dice che in una famiglia il buon esempio lo deve dare il papà e quando un papà cammina in un fuoristrada non credo possa chiedere sacrifici ai figli. Dopo l'appello del nostro GRANDE PAPA FRANCESCO:, credo che tutti i preti che hanno avuto in regalo auto costose farebbero bene a venderle e ad acquistare auto più economiche donando ai poveri il ricavato. ant.   es. -  - 
Voglio portare l'attenzione di Don Nicola sui Veri poveri che realmente sono in aumento che per dignita' o morale non lo danno a dimostrare,e sono i piu' pericolosi per se stessi,e di far luce su chi la parola Povero ne ha fatto uno status di vita.... meglio   Di No -  - 
Esimio Don Nicola, cerchiamo nn solo di fare il " mea culpa " secondo me bisognerebbe cominciare dalla riorganizzazione di tutta la struttura Caritas locale , nel senso lei sa meglio di me che molti ne approfittano e lei sa molto bene chi sono, quindi come diceva il grande TOTO' nel film " i due colonnelli " ... un giro di vite... un giro di vite... avvitarli. il secondo punto partono dagli stipendi e dai soldi che i vari ministeri sborsano ( anche se con scadenze temporali molto ampie ) x i progetti presentati dalle associazioni ( no profit )in seno alla CARITAS , quindi migliorare la gestione di quei fondi. 3° punto + importante cominciare a vendere le tante strutture dell' Arcidiocesi Beneventana e quei soldi investirli in attività che diano massimo rendimento. Insomma in atre parole ripeto quello che ho sostenuto all'inizio una riorganizzazione globale dell'assetto CARITAS nell' ambito territoriale. Con Osservanza Giuseppe   Cilenti -  - 
Perché non proponiamo a don Mario De Santis di rinunciare all'inutile evento dei "borghi" del EPT e destiniamo i soldi alla povera gente? Michele   De Rossi -  - 
Nicola De Blasio che parla di aiutare i poveri, lui? Pubblicate grazie evviva la   chiesa -  - 
Questo vuol dire che i primi a rimanere indifferenti e guardoni sono stai chiesa e politici!!!!!!!!!!!!!!!!!!! attento   osservatore -  - 
ho visto questo appello per aiutare gente bisognose anche io ho una famiglia e ho bisogno di lavorare perche non organizziamo un raccolta indumenti usati a nome della vostra caritas nei comuni sanniti io sono esperto a questo tipo di lavoro ben sapete che gli indumenti usati si vendono e il ricavo aiutiamo la gente che hanno veramente bisogno aspetto una vostra risposta grazie nicola   murulo -  - 
Non mendicare... ruba ai ricchi! Robin   Hood -  - 

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