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05/12/2013 :: 10:34:7

Crollo pilone del ponte ad Apice. La Procura apre un'inchiesta, ripristinato servizio idrico




N.S. - Il servizio idrico è stato ripristinato ma il pericolo di nuove interruzioni resta. Questo, in sostanza, il primo risultato raggiunto nella giornata di ieri ad Apice e dintorni dopo il crollo del pilone di sostegno del ponte che collega il centro sannita con contrada Iscalonga di S.Arcangelo Trimonte e che ha causato l'interruzione della Sp 33 e la chiusura del ponte sul fiume Ufita. Rottura che è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì con la chiusura dell'arteria decretata solo nelle prime ore del mattino. Un problema enorme anche perchè è stata seriamente danneggiata la condotta principale che porta l'acqua potabile a ben otto comuni della zona: Apice, S. Arcangelo Trimonte, Fragneto Monforte, Casalduni, Paduli, Pietrelcina, Reino, Pesco Sannita, Campolattaro. Un super lavoro per l'Alto Calore che, proprio ieri, è riuscita a mettere una pezza al guasto ed ora si valuta la possibilità di rinforzare la condotta per evitare nuovi, eventuali, guasti.
Dopo l'interruzione idrica, serve ora capire in che modo verrà risolto il secondo problema, quello relativo alla viabilità visto che il ponte potrebbe restare chiuso anche per un lungo periodo. Ieri pomeriggio c'è stato un vertice in Prefettura a Benevento oltre a diversi sopralluoghi esterni dei Caschi Rossi e dei tecnici comunali di Apice.
Intanto , la Procura della Repubblica di Benevento ha aperto un'inchiesta sul crollo del ponte sul fiume Ufita, affluente del Calore. I magistrati del capoluogo sannita vogliono capire le cause che hanno provocato il cedimento del pilone centrale del ponte: la struttura è stata realizzata dalla Provincia di Benevento undici anni fa.

Chi ha tutt'ora responsabilità del territorio flagellato dalcattivo tempo, come sindaci e come presidenti di enti montani , dovrebbero avere il buon senso perlomeno di tacere. Dovrebbero spiegare ai cittadini, prima come sindaci e poi come presidenti di enti montani, cosa hanno fatto per la messa in sicurezza del territorio contro le frane, le alluvioni, e dissesto idrogeologico. Sono anni che hanno pensato solo a detenere il potere, i fatti dimostrano che non hanno mai amministrato o non sono stati in grado di amministrare. Incapaci, intetti. Dovrebbero dimettersi, visti i disastri, ma non nè sono capaci. Perchè non hanno vergogna. todo   1177 -  - 

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