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26/04/2014 :: 8:26:15

Arte. A S. Agata la personale di Valeria De Rienzo ‘Pezze’. Come il riciclo diventa arte




E’ un percorso espositivo temporale che parte dal 2009 ed arriva ad oggi l’allestimento ‘Pezze’, messo in scena nella Galleria d’Arte di S. Agata de’ Goti dall’artista Valeria de Rienzo. Inaugurata ieri alla presenza dell’assessore alla cultura del comune, Angelo Montella, l’artista ha allestito lo spazio della Galleria, gestita dalla ProLoco locale, con 64 tele fatte di pezze, appunto. E’ nata nel 2009 l’idea di riutilizzare le pezze che normalmente si usano per pulire il pennello, come gesto di solidarietà nei confronti della ceramista Piera che dopo il terremoto de L’Aquila era rimasta senza niente. “Per Piera decisi di creare un mosaico con i cocci delle sue ceramiche ed i frammenti di macerie del sisma, attaccati su una base di cartone. Da quell’esperienza – ha sottolineato l’artista a IlQuaderno.it – ho deciso di sperimentare e di usare le pezze che ormai si accumulavano, come forma artistica”. Ed infatti, la mostra è costituita da tele, alcune poggiate su mensole di cartone create ad hoc ed altre appese, di legno o cartone, su cui la De Rienzo ha attaccato le pezze che in un certo senso raccolgono già parte del suo lavoro. Su di esse, poi, ha disegnato a penna dando ad ogni quadro uno sfondo unitario per dare profondità. Il liet motiv della mostra è il concetto di riciclo e di rispetto della natura, a cominciare dai colori che nascono da una base di gomma lacca ed anilina. “Procedo per step nel lavoro: prima ho individuato le figure e poi i colori. Solo successivamente, in un continuo lavoro anche interiore, mi sono concentrata sul mio immaginario personale” – ha continuato De Rienzo. “Ogni lavoro infatti è una continua crescita e la stessa idea di lavorare sulle pezze è stata una continua scoperta”. Lo stesso allestimento sottolinea il senso di continuità non solo temporale, ma anche interiore come evoluzione intellettiva dell’artista stesso. “Sarebbe opportuno creare a margine – ha concluso De Rienzo – dei laboratori per consentire a chiunque di sperimentare”. “E’ stato un piacere inaugurare la personale di un’artista nostra concittadina – ha sottolineato l’assessore Montella - . Questo pomeriggio, infatti, i turisti che hanno scelto S. Agata come loro meta turistica, hanno potuto conoscere un’artista originale anche per le tecniche espressive che ha utilizzato. La personale della Di Rienzo oltre ad avere un valore artistico in se, sottolinea anche il concetto di riciclo e riutilizzo dei materiali che diventano opera d’arte. Un grazie va alla ProLoco che ospita l’allestimento e spero che siano tanti i santagatesi e non che verranno a visitare il percorso espositivo” – ha concluso Montella. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 25 maggio.

Nella Melenzio

A prima vista ciò che risalta agli occhi, osservando le opere di Valeria de Rienzo, è la gamma dei colori che ricordano quelli della natura nelle quattro stagioni. Poi, immediatamente, lo sguardo si sofferma ad ammirare l'organicità e la spontaneità del suo lavoro. Ogni “pezza” è montata in maniera tale che si riesce a riconoscere il tesoro di forme presenti in natura: linee spontanee, simili a scarabocchi drappeggiati su una superficie, come se lo stesso spirito del regno della natura si divertisse, attraverso una danza fatata, a ordire storie che catturano l'attenzione di chiunque si ritrovi a sbirciare in esse. Valeria con la sua creatività, ci attira in una ragnatela di innumerevoli possibilità e seguire i suoi racconti è un po' come perdersi nell'osservare gli intrecci dell'edera rampicante su una recinzione. Lei cattura lo spettatore trasportandolo in un mondo in cui le forme non sono oggetti, ma diventano tali e riconoscibili attraverso macchie di colore le cui tonalità, variabili dal chiaro allo scuro, ben si adattano a enfatizzare il contenuto emotivo delle linee. Molti grandi illustratori hanno penetrato la natura tessendo un filo che li accomuna e che è visibile nelle opere di Valeria, giacché crea un campo di gioco dove lo spettatore può interagire con loro e questo rivela una grande capacità di attingere dal passato per trasformarlo in una espressione unica. Infine, ciò che percepisco nel suo lavoro è sensibilità combinata con la capacità di entrare nell'"ignoto", in modo che diventi visibile, non come "conclusione", ma come "innumerevoli possibilità". Adrian Setterfield (traduzione in italiano di Rosaria Pezzella) Adrian   Setterfield -  - 

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