Contratto di Fiume Calore e Sabato, Zarro si appella al presidente Ricci

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Giovanni ZarroGiovanni Zarro

Zarro: "Questo nuovo soggetto sociale ha come obiettivo, voluto dalla legge, giustappunto, il confronto mirato in materia di sicurezza, salubrità dei fiumi e sviluppo dei loro territori".

“Il programma predisposto dall’Amministrazione Provinciale per mettere in sicurezza il Calore ed il Sabato è atto importante. Risponde ‘ictu oculi’ alle esigenze presenti nel sentire della gente e nel dibattito pubblico cittadino. Naturalmente, complimenti al presidente della Provincia ed ai suoi uffici”.

A dirlo è Giovanni Zarro coordinatore del Contratto di Fiume Calore e Sabato che poi lancia un appello al presidente della Provincia Ricci.

“Quel programma, però – aggiunge – pone dei problemi. Nessuna chiosa sulla legittimità del piano e delle connesse procedure, il punto è che quelle tradizionali non bastano più. Oggi, c’è un di più con il quale tutti sono chiamati a confrontarsi: la partecipazione sociale. A parte la disciplina dell’articolo 49 della carta costituzionale, i nostri concittadini avvertono il bisogno di condividere l’azione amministrativa prima che si realizzi. Le azioni, le loro cause, le modalità di esplicazione, i loro obiettivi vanno condivise con i soggetti beneficiari. In via previa. Il punto di distinzione tra la P.A. tradizionale e quella servente, oggi, lo Stato democratico e che coinvolge gli altri format della P.A., centrale o locale, è questa: la partecipazione, la partecipazione sociale. Non si ha notizia dai resoconti giornalistici che questa esigenza sia stata soddisfatta. Né v’è da pensare che non sia stato possibile farlo. La realtà sociale è popolata di tanti Enti intermedi. Enti che agiscono tra i cittadini ed il potere pubblico ai vari livelli. Tutti disponibili al confronto ed alla collaborazione sociale. Questa lacuna va colmata”.

Zarro continua: “Ora per la materia, vi è la novità dei Contratti di Fiume. Questo nuovo soggetto sociale ha come obiettivo, voluto dalla legge, giustappunto, il confronto mirato in materia di sicurezza, salubrità dei fiumi e sviluppo dei loro territori. Lo afferma la legge 221 del 2015, art. 68 bis ‘I contratti di fiume concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree’. Il Contratto di Fiume ha i titoli per essere della partita e ci vuole essere. Sapendo che è un organismo giovane, neonato si potrebbe dire, chiede, tuttavia, di essere parte morale di questo importante daffare con i suoi limiti ma anche con il suo deposito di conoscenze e di approfondimenti puntuali di cui i suoi membri sono portatori".

Poi l’appello: “Tutti i componenti il Contratto di Fiume sono certi che il presidente della Provincia ed i suoi collaboratori troveranno il tempo e le modalità giuste per dare attuazione alla esigenza di partecipazione sociale che sale dai territori, come troveranno tempo e modo di dare attuazione alla richiamata legge. Quella sui contratti di fiume. Come sono certi di potere dare un importante contributo alla buona riuscita del programma in corso”.



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