Droga, De Lorenzo: 'Ha ragione Vivere Dentro, devolviamo i nostri compensi'

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Sul dibattito aperto a Benevento, dopo l'arresto dei dieci giovani, a seguito di un'indagine della locale Procura contro lo spaccio di droga, interviene l'assessore comunale alla Mobilità Giuseppe De Lorenzo, con la seguente nota, nella quale, tra l'altro, propone agli amministratori comunali di devolvere le indennità di carica, percepite mensilmente, alla creazione di un fondo per il sostegno dei giovani in difficoltà a uscire dal tunnel della droga.

Ecco il testo integrale di quanto mscritto da De De Lorenzo:"E' bene precisare che non è affatto mia intenzione ritornare, ancora una volta, essendo già intervenuto qualche giorno fa, sull'episodio che ha interessato la nostra città e relativo agli arresti dei giovani beneventani coinvolti in un giro di droga. Sono io stesso il primo a dire che sia doveroso e giusto che sulla vicenda cada il silenzio lasciando agli inquirenti la libertà di portare avanti il proprio lavoro.

Sono state dette tante cose: l'analisi del capello, la valutazione della società in cui viviamo, l'assenza della famiglia tradizionale, aspetto, quest'ultimo, esaminato da me e, con maggiore saggezza, ripreso da Alessandro Consales, per giungere sinanche a dare la colpa, ahimè!, ai vigili urbani. L'aspetto della vicenda, comunque, è apparso vieppiù strano valutando il clamore mediatico che alla stessa è stato dato poichè, nello specifico, si sia trattato di giovani appartenenti alle famiglie bene della città.

Ed a ragione, l'associazione "Vivere Dentro" di Roberto Garofalo ed Angelo Moretti ha bacchettato proprio il clamore. Leggendo questa nota ho ritenuto opportuno intervenire ancora. Giustissime parole quelle di Garofalo e Moretti. Questi ultimi, senza enfasi, bisogna loro dare atto, operano sul campo, fra mille difficoltà, aiutano concretamente, nei limiti delle scarse risorse, chi entra nel tunnel della droga. Bisognerebbe, per essere concreti, prendere esempi dal loro quotidiano operato, per aiutare i giovani. La stessa politica, al di là degli interventi del momento, intrisi di suoni e di vento, ma senza effetti concreti, si dovrebbe far carico di stanziare maggiori fondi.

Allora, vogliamo essere concreti, una volta per sempre? Partendo dall'ente comune, prendiamo l'impegno di offrire un aiuto concreto. Al di là delle analisi e quanto altro, rifiutiamo, io sono il primo, lo nostre indennità mensili e costituiamo un fondo che aiuti veramente i ragazzi indigenti. Garofalo e Moretti hanno ricordato il giovane Daniele, morto a 26 anni di overdose lo scorso 28 settembre.

Esempio molto calzante. Daniele, orfano di padre da bambino, che io, da medico, ho visto nascere, è morto da solo, in un silenzio assordante. Alcuno ha parlato di lui, alcuno si è interessato, alcuno, ancora oggi, conosce la sua storia, alcuno è stato vicino alla madre rimasta sola. Già, Daniele non era figlio della Benevento bene, era figlio, purtroppo, della Benevento che lavora, che stenta ad arrivare alla fine del mese.

Questa è la realtà, quella vera! I tossicodipendenti vengono trattati al pari dei malati mentali. Lo stesso si è verificato per la psichiatria. Pazienti per anni costretti al ricovero in ambienti da lager, poi, per rendere quel reparto accogliente e dignitoso ho patito pene assurde poichè nulla bisogna smuovere per non ledere interessi. E' una vergogna! Per concludere, gradirei sapere, pubblicamente, per essere concreti, quali politici intendano, da subito, devolvere le proprie indennità per costiruire un fondo che aiuti chi soffre. Io sono pronto. Tutti, è inutile negarlo, possono vivere lo stesso. Sarebbe un esempio mirabile che partisse dalla nostra terra.

E si badi bene, voglio prevenire qualche solone, ci sono molti che, per attività professionale e proprietà, si trovano in condizioni molto più agiate della mia. Resto fiducioso di ottenere qualche risposta. La speranza, comunque, è l'ultima a morire".



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