Dugenta: sequestrato opificio con operai in condizioni disumane

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Nel corso del sopralluogo sono stati rinvenuti inoltre cumuli di rifiuti speciali abbandonati, alcuni dei quali parzialmente bruciati.

Un blitz improvviso degli uomini della Squadra Mobile, del Commissariato di Polizia di Stato di Telese Terme e del Gruppo della Guardia di Finanza di Benevento, unitamente al personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dell’Arpac, giovedì mattina, in una fabbrica che si occupa di recupero di scarti tessili, nel comune di Dugenta.

Gli operatori hanno dapprima circondato l’area, situata in aperta campagna e successivamente, aggirando il sistema di videosorveglianza, passando tra le sterpaglie, sono penetrati nel casolare ospitante l’opificio.

Gli agenti si sono trovati difronte ben 11 operai, alcuni comunitari, altri extracomunitari, di cui uno in condizione di irregolarità sul territorio nazionale, intenti a lavorare in una sorta di magazzino, privo di riscaldamenti e con alcuni bancali in ferro su cui tagliavano indumenti usati destinati alla produzione di nuovi tessuti.

Dai primi riscontri, tutti gli operai sono risultati lavorare in nero e con remunerazioni irrisorie, a fronte delle 12 ore circa di lavoro giornaliere loro imposte. Nel corso del sopralluogo sono stati rinvenuti inoltre cumuli di rifiuti speciali abbandonati, alcuni dei quali parzialmente bruciati. Al termine degli accertamenti i due titolari della fabbrica, sono stati così denunciati per i reati di sfruttamento del lavoro e per violazioni al Codice dell’Ambiente. L’opificio e l’area circostante, su cui giacevano i rifiuti, sono stati sequestrati.



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