Fsp Polizia continua a crescere e abbraccia anche Pnfd e Lisipo

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Il segretario Mazzetti: “Organizzazioni storiche si uniscono sotto un’unica bandiera in nome della tutela di migliaia di colleghi”

La Federazione sindacale della Polizia di Stato continua a crescere. Da oggi, infatti, anche le sigle Pnfd, guidata da Francesco Saverio Picardi, e Lisipo, guidata da Antonio de Lieto, sono federate con l’Fsp Polizia.

“E’ un giorno felice questo in cui accogliamo centinaia di nuovi membri all’interno di un’unica grande famiglia che continua inesorabilmente a confermare la propria autorevolezza, basata sui valori della democraticità, della condivisione, dell’unità – commenta Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato -.

Abbracciamo idealmente uno a uno i nuovi arrivati, attraverso il più convinto benvenuto a due autorevoli rappresentanti del sindacalismo in Polizia come Francesco Saverio Picardi e Antonio de Lieto. Oggi organizzazioni storiche della Polizia di Stato si uniscono sotto la medesima bandiera della Fsp, in un passaggio maturato con profondo senso di responsabilità, che testimonia un preciso impegno a combattere l’eccessivo frazionamento delle Organizzazioni sindacali di settore, in nome dell’unico obiettivo di dare sempre maggior forza alla tutela delle migliaia di colleghi che ci onoriamo di rappresentare.

“Credere nel vero cambiamento nel segno della democrazia e della partecipazione – afferma per parte sua Picardi – ci ha condotti a questa decisione, per dare corpo alla realtà sindacale che vogliamo e che trova qui tutti i presupposti necessari. Il futuro è nelle nostre mani, mani che lavorano, che non si risparmiano e che costruiscono senza sosta un riferimento solido e sicuro per i nostri iscritti, proprio come quelle degli amici con cui partiamo per questa entusiasmante avventura”.

“Le Federazioni come questa – gli fa eco de Lieto – sono destinate a raggiungere grandi obiettivi, perché laddove governa un vero spirito democratico, un totale rispetto della dignità di tutti, la reciproca difesa della dignità, delle idee e della tipicità di ciascuno, lì nasce un confronto fruttuoso e virtuoso, che arricchisce tutti, infondendo maggiore forza al gruppo per dare maggiore voce ai singoli. Ora una sola parola d’ordine: lavorare, lavorare, lavorare”.



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