L'inflazione rallenta ad ottobre, tutto merito dei prezzi dell'energia

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L'indice dei prezzi al consumo registra una significativa diminuzione su base mensile, scendendo al 1,8%, grazie all'andamento dei prezzi energetici.

Secondo le stime preliminari dell'ISTAT, a ottobre 2023 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) ha registrato una diminuzione dello 0,1% su base mensile, con un aumento di appena l'1,8% su base annua, rispetto al +5,3% del mese precedente.

La notevole decelerazione dell'inflazione è principalmente attribuibile al marcato rallentamento dei prezzi energetici, sia regolamentati che non regolamentati, e in misura minore al calo dei prezzi alimentari. Questi effetti sono stati solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all'abitazione e dei servizi relativi ai trasporti.

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, ha anch'essa rallentato, mentre la crescita dei prezzi dei beni è diminuita in modo significativo.

Questo andamento dei prezzi ha portato il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi. Inoltre, i prezzi dei beni alimentari e dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto hanno rallentato ulteriormente in termini tendenziali.

L'inflazione acquisita per il 2023 è ora pari al +5,7% per l'indice generale e al +5,1% per la componente di fondo.



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