Ethnosisma: i ritmi della tradizione del Sud

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Coltivare la passione per la musica popolare e trasmetterne la forza sul territorio. Questo l’obiettivo che anima il gruppo folk degli Ethnosisma, formazione campana nata nel settembre 2009 a Montemiletto dal proficuo incontro artistico tra Luigi Blaso (tammorra), Gianni Cusani (chitarra), Nicola Pironti (fisarmonica), Guido Cusani (basso), Stefano Troisi (chitarra) e Nina Cioffi (voce).

Un’avventura musicale che comincia con un curioso aneddoto, quando, durante un concerto particolarmente animato, i musicisti si accorgono che le loro sonorità etniche provocano un effetto “sismico” nel pubblico.

“Prendendo atto del trasporto e dell’entusiasmo con cui le persone ascoltavano la nostra musica, abbiamo deciso di tradurre questa carica nel nome Ethnosisma, che, considerando il feedback degli ascolti, ci sembrava perfettamente indovinato”, ci raccontano i membri del gruppo.

Influenzati soprattutto dalle tradizioni popolari della nostra terra, gli Ethnosisma vanno però anche oltre i confini territoriali e culturali campani, attingendo ispirazione da molteplici artisti e storie per la scrittura e l’arrangiamento dei loro pezzi. Fra le più grandi soddisfazioni raggiunte finora, il gruppo sottolinea che “sicuramente il riscontro quasi sempre positivo da parte del pubblico in qualunque contesto ci siamo trovati, è stato fondamentale per dare una maggiore carica al nostro progetto. Non meno importante è stata l’esperienza recente in territorio salentino, dove abbiamo avuto il piacere di essere il primo gruppo campano a esibirsi in un locale ad Alezio, il Tequila Bum Bum, rinomato nella zona per le numerose serate di pizzica”.

La collaborazione con altri gruppi di rilievo, la partecipazione a contesti e situazioni legate alla musica popolare, la continua ricerca della tradizione e la rielaborazione di brani e testi legati alla nostra storia sono gli elementi che per gli Ethnosisma caratterizzano il mezzo fondamentale per diffondere la musica popolare sul territorio.

“Ciò che per noi rappresenta opportunità di formazione - aggiunge Luigi Blaso - è l’assidua partecipazione alle feste sacre campane e no, in cui il confronto con i ‘custodi delle tradizioni’ (i meno giovani) ci consente di entrare spesso in quella che rappresenta la culla della nostra musica. L’esperienza più recente in questo senso è stata quella del 2 febbraio al Santuario di Montevergine in occasione della Candelora, o l’appuntamento estivo del 15 agosto in cui abbiamo partecipato alla notte della rievocazione degli antichi riti della danza scherma a Torrepaduli in Salento”.

Grande entusiasmo, dunque, per un progetto musicale che mira a promuovere linguaggi e forme espressive oggi non molto conosciute e comprese. “A differenza della musica tradizionale irpina, molto più estesa e sentita, quella sannita sta andando sfumando nel tempo”, ci spiegano gli Ethnosisma.

“Sono pochi, infatti, che si muovono attraverso una ricerca sul territorio per nuovi spunti musicali. Ma in alcune zone sannite come quella del Fortore, abbiamo riscontrato la presenza di un discreto patrimonio musicale che stiamo cercando di estrapolare attraverso un nostro progetto che prenderà vita a breve”.

Fra gli impegni imminenti del gruppo va citata l’incisione e la produzione del primo disco, con brani editi ed inediti: un altro progetto da inquadrare nell’obbiettivo concreto di “far sì che la musica popolare abbia i giusti meriti e riconoscimenti - concludono i membri del gruppo – e che, attraverso il linguaggio musicale autentico e il ritmo incalzante e potente che la caratterizza, non sia considerata più solo come una musica di nicchia, ma diventi veicolo di espressione per un pubblico quanto più possibile vasto ed eterogeneo”.
Link: www.myspace.com/ethnosisma
Carlotta Nobile



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