Gioco d'azzardo. Intervista a Domenico Matera: "Vogliamo un paese Slot free"

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Mimmo Matera. Foto: M. De VivoMimmo Matera. Foto: M. De Vivo

Nei giorni scorsi a Bucciano anche la troupe del TG1. 

Intervista a Domenico Matera, sindaco di Bucciano, dopo il coming out con cui ha denunciato la spesa dei cittadini del suo Comune nel gioco d’azzardo e l’adozione del Regolamento per la “decontaminazione” dalle slot machine. L’iniziativa, promossa dal vescovo Mimmo Battaglia, è assurta alla cronaca nazionale e ha già fatto proseliti. Si spera in un effetto domino che investa altri Comuni nella virtuosa iniziativa.


Sindaco Matera, quali sono le cause che spingono le persone a giocare?
“Non parlerei di gioco. Da diversi anni la ludopatia è stata riconosciuta come malattia. C’è chi gioca per divertimento, la maggior parte per vincere denaro, o meglio, si illude di poter vincere denaro per cambiare o migliorare la propria condizione; c’è chi gioca per dimenticare le cose che vanno male, per solitudine o per insoddisfazione. Di sicuro il gioco non risolve nessuno di questi problemi”.

Si sente di affermare che la ludopatia è correlata a particolari condizioni di deprivazione socio-economica?
“Di certo il fenomeno patologico del gioco d’azzardo aumenta in maniera direttamente proporzionale al crescere della crisi economica. Concause sono sicuramente la globalizzazione, le offerte di gioco crescenti, la semplicità e la facilità con cui si ha accesso al gioco. Del resto parliamo di giochi leciti, riconosciuti e tutelati da leggi sbagliate dello Stato; uno Stato centrale che da una parte fa profitto sul gioco e si garantisce introiti con le tasse sulle giocate, e dall’altra considera e riconosce il fenomeno come patologia ed investe denaro per la cura dei malati del gioco: dire che siamo di fronte ad una palese contraddizione è un eufemismo”.

Oltre a bandire le slot machine, come pensa di combattere il fenomeno, data la somma ingente (oltre 1,6 milioni di euro) impegnata nel gioco nel suo Comune?
“A Bucciano abbiamo adottato un Regolamento contro il gioco d’azzardo che regola la dislocazione delle slot sul territorio con una serie di iniziative volte a ridurre a 7 ore nell’arco della giornata, per tutti gli esercenti, il tempo in cui è possibile giocare alle slot. Tale disposizione è stata resa immediatamente operativa. Si vieta il gioco entro 150 metri da luoghi sensibili quali bancomat, uffici comunali, scuole, chiesa parrocchiale, parco giochi etc. Gli esercizi autorizzati hanno 12 mesi per disinstallare gli apparecchi maledetti che si trovino nelle condizioni suddette. Si incentivano, con una riduzione della Tassa Rifiuti del 20%, gli esercenti che toglieranno le macchinette del gioco d’azzardo: vogliamo un paese SLOT FREE. Ovviamente il fenomeno non riguarda solo Bucciano ma l’intera Nazione: anche in Provincia e nella Valle Caudina vi sono Comuni che spendono molto più di Bucciano nel gioco. Noi però non intendiamo nascondere la testa sotto la sabbia, ma vogliamo fare la nostra parte per quello che è dato nelle nostre possibilità”.

Come stanno rispondendo i gestori e la popolazione alle misure da lei poste in essere?
“La popolazione nella quasi totalità ha colto con favore la nostra iniziativa di regolamentare, al fine di limitare, il gioco d’azzardo lecito. Alcuni gestori delle attività in questione, con atteggiamento responsabile e consapevole, si sono già adeguati alla limitazione dell’orario. Uno le aveva già tolte, qualcuno non ha gradito l’iniziativa; ma siamo nella norma ed è tutto regolare; anche la diversità di pensiero sul punto è da mettere in conto. Per quanto ci riguarda continueremo per la nostra strada e saremo intolleranti verso chi non rispetterà le regole”.

trovato altri enti o istituzioni disponibili a collaborare?
“Abbiamo fin da subito riscontrato la disponibilità a collaborare su tali tematiche sia della Parrocchia che dell’Istituzione scolastica; anzi nei prossimi mesi andremo nelle scuole per sensibilizzare i giovani su tale problematica. Per dire la verità la nostra iniziativa è diretta conseguenza dello stimolo che sul punto ci è venuto dal Vescovo, don Mimmo Battaglia, che nel mese di febbraio 2018 ha convocato tutti i Sindaci della Diocesi invitandoli a firmare un protocollo di Intesa con il quale si impegnavano le comunità amministrate ad affrontare questi temi e ad approvare un regolamento che servisse a limitare l’uso delle slot. Non siamo l’unico comune ad aver adottato il regolamento, altri lo faranno nei prossimi giorni. Questa è una battaglia di civiltà che ci deve vedere tutti impegnati”.

Sonia Caputo

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