Giosi Cincotti: il jazz, la favola e il giro del mondo in 80 minuti

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Dopo il progetto “Neapolis in fabula”, che nel 2009 stupiva pubblico e critica per originalità e autenticità, il pianista e compositore Giosi Cincotti, salernitano di nascita ma napoletano di adozione, torna con “Il giro del mondo in 80 minuti”, uno spettacolo musicale attraverso le culture e le suggestioni del mondo, su progetto video-grafico di Random Crew.

L’idea nasce come un riflesso musicale dell’opera letteraria “Giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne e si propone di essere un omaggio alla musica ed alla sonorità, “alla capacità intrinseca delle note musicali di tracciare nell’animo dell’ascoltatore un ideale e sempre soggettivo percorso di viaggio”, spiega Cincotti, autore dei brani dello spettacolo (alcuni composti ex novo, altri rielaborati da pezzi della tradizione etnopopolare).

Con uno studio pianistico dapprima di base classica e la successiva scelta del jazz, fino alla laurea con il massimo dei voti in Musica Jazz presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli (dove ha studiato con Pietro Condorelli, Marco Sannini, Francesco Nastro, Salvatore Tranchini e Paolo Raffone), Giosi Cincotti ha al suo attivo un percorso di formazione variegato, arricchito da un anno di corsi di specializzazione di musica jazz e moderna al “Siena Jazz” e dalla frequenza di numerosi seminari e Master Class, fra cui quelle di Paul Jeffrey, Dick Oatts, Mike Stern, Franco D’Andrea. Eppure, racconta il musicista, “i veri maestri sono state le miriadi di esperienze fatte sui campi di battaglia musicali, approcciando a qualsiasi genere e qualsiasi esperienza artistica”.


La passione totale per la musica, da lui apprezzata e suonata in tutti i suoi generi, ha portato Giosi a collaborare sia in tv (Rai, Mediaset e Sky) che in molti teatri italiani ed esteri, con artisti
di valore nazionale e internazionale (Mauro Pagani, Giobbe Covatta, Badara Seck, Dean Bowman, Gary Alston, Cyntha Tademy, Marzouk Mejri), lavorando anche da anni con il regista Alberto V. De Rosa e componendo le musiche dei cortometraggi “I Rami di Romanov” e “L’uomo che inscatolava i tramonti”, entrambi vincitori di premi nazionali. “La fortuna che ho è che continuo ad incontrare lungo il mio percorso gente che nutre ed accresce la mia consapevolezza sia nella musica che nella vita”, sottolinea a tal proposito Cincotti.

Molte, dunque, le esperienze professionali e le collaborazioni artistiche passate (spesso anche legate a contaminazioni extra-musicali che hanno ovviamente arricchito il bagaglio del musicista). Ma la più grande soddisfazione resta per Giosi quella di riuscire a vivere con la musica. “Gioisco e mi riempio di energia quando dopo un concerto qualcuno mi ringrazia per le emozioni che gli ho regalato oppure mi dice che quando suono lascio trasparire la mia anima, il lato più intimo di me stesso” – aggiunge Cincotti – … non c’è nulla di più bello e gratificante del poter constatare che tutti gli sforzi indirizzati alla propria arte vengono percepiti profondamente da tutti”.

Importanti per il musicista campano anche le esperienze in sala d’incisione, che Giosi definisce “la prova del nove, la radiografia delle potenzialità e dello stato emozionale in cui si vive un determinato momento. Ricordo che le prime esperienze di sala sono state traumatiche, ma poi con il tempo si comincia a prendere confidenza e gestire la propria essenza e sensibilità musicale, messa a dura prova da quel tasto rosso REC che fa iniziare la sessione di registrazione”.

Sono passati già due anni dall’uscita di “Neapolis in Fabula”, un progetto a cui Giosi è molto legato, nato dall’incontro con la cantante Mena Cacciapuoti, con la quale il musicista campano ha subito sentito un grandissimo feeling, sia umano che musicale, nell’ottica di una comune passione per la canzone tradizionale classica napoletana, per il jazz ed il mondo delle favole. “Dal primo brano che ho arrangiato è stata evidente in questo lavoro la fusione equilibrata tra la melodia napoletana, la rielaborazione delle armonie ed il supporto degli stili ritmici proveniente da varie etnie, nonché l’aspetto sognante tipico delle musiche che accompagnano favole e cartoni animati”. Una produzione non facile quella di “Neapolis in Fabula”, (realizzato con la partecipazione di Michele Maione alle percussioni e di Giacomo Pedicini al contrabbasso), un lavoro a più riprese, conclusosi dopo un anno grazie all’aiuto di Luigi Borgogno, ingegnere del suono e chitarrista, nonché amico fraterno di Giosi.

“Con la sua infinita pazienza e grande professionalità - sottolinea il musicista - abbiamo lavorato per due mesi nel suo Big Stone studio, ottenendo così un risultato di qualità molto superiore rispetto al precedente lavoro e a febbraio del 2009 abbiamo presentato il cd Neapolis in Fabula prima al teatro Palapartenope di Napoli poi alla FNAC”.

E ora? Progetti, sogni? “Ho un altro progetto nel cassetto. Si tratta di ‘Nel regno dei sogni’, un lavoro che voglio realizzare al più presto sia come cd che come live. L’augurio che mi faccio è quello di registrare al più presto il cd di ‘Un giro del mondo in 80 minuti’ e di portare lo spettacolo in giro per il mondo giusto per rimanere in tema con il titolo del progetto. Spero infine di poter continuare a realizzare musica di qualità e soprattutto mi auguro che i potenti si rendano conto che promuovere l’arte e la musica rappresenta un’importantissima opportunità di crescita per la società”.
Links: www.myspace.com/giosicincotti
www.myspace.com/neapolisinfabula
www.80min.net
Carlotta Nobile



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