I rifiuti-risorsa: accordo Provincia Vedelago. Interventi anche per lo Stir di Casalduni

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I rifiuti. Un tema 'caldo' per la Campania che vive una situazione di emergenza. Diversa la condizione di Benevento che si appresta (salvo proroghe della legge 26/2010 sulla provincializzazione del ciclo) a far partire la società Samte ed è la prima Provincia del Sud ad aver stipulato un accordo con il Centro riciclo di Vedelago per la realizzazione di impianti innovativi. Trasformare il rifiuto in risorsa: questa la linea che guida l'agire dell'Ente sannita. Non è tutto. Spinta non solo a creare e realizzare, ma anche a migliorare quanto già esistente. E' questo il caso dello stabilimento di Casalduni che sarà interessato da alcuni lavori nei prossimi mesi.

Se ne è parlato in una lunga conferenza stampa stamattina e a cui hanno preso parte il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, l’assessore provinciale all’Ambiente, Gianluca Aceto, Luigi Diego Perifano, amministratore Unico Samte, Egildo Panfili, responsabile Impianti Daneco e Carla Poli, dirigente del Centro Riciclo Vedelago.

I primi ad essere presentati sono stati i lavori da fare e in fase di verifica di fattibilità presso il centro di smaltimento rifiuti di Casalduni. A illustrarli nel dettaglio Panfili che ha sostenuto la necessità di ripristinare la funzionalità dello Stir anche attraverso l’area di biostabilizzazione della frazione organica, attualmente non attiva. Previsto in primo luogo il ripristino e l’adeguamento dell’impianto elettrico della cabina di arrivo tensione così da garantire sicurezza a chi opera e continuità operativa dell’impianto nel rispetto delle nuove normative. I tempi per eseguire i lavori sono di 10 giorni per un costo di 40mila euro. C’è poi il ripristino, come detto, del reparto di biostabilizzazione della frazione organica da effettuarsi in 80 giorni per 325mila euro. Ancora: il ripristino della funzionalità dei sistemi di mitigamento e contenimento ambientale mediante biofiltri e torri di lavaggio per migliorare l’efficienza di abbattimento e contenimento degli odori e incrementare la qualità degli ambienti di lavoro (entro 60 giorni per 235mila euro); realizzazione di un sistema automatico di carico delle frazioni secche di tritovagliato riducendo il consumo elettrico e migliorando le condizioni operative del personale; realizzazione di una stazione di trasferenza della Forsu (frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata), smaltendola presso impianti autorizzati e riducendo i costi di trasporto.

“In fase di sviluppo progettuale – ha detto Panfili – c’è, invece, la possibilità di adeguamento delle acque di prima pioggia (costo di 165mila euro); la realizzazione di un impianto fotovoltaico da installare sulle coperture degli edifici dell’impianto (costo di 1milione e 850mila euro); la digestione anaerobica a secco e la creazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti stradali”.

A testimoniare l’impegno della Samte nel sostenere il Piano provinciale dei rifiuti è stato Perifano: “Il nostro lavoro, viste le tante difficoltà sul piano dei rifiuti, non è certamente agevole, ma non perdiamo di vista la progettualità e la prospettiva. L’attenzione, dunque, non diminuisce su quelli che consideriamo grandi obiettivi della Provincia. Primo fra tutti l’autonomia nella gestione e completamento del ciclo dei rifiuti”.

Anche Aceto, ripercorrendo le tappe del lavoro svolto dal 2008 a oggi sul tema rifiuti (accordi con il Consorzio Conai per il Piano dei rifiuti; le intese con Camera di Commercio e Comune per la riduzione delle quantità dei rifiuti prodotti; l’intesa con la Guardi di Finanza per il controllo delle discariche; l’insediamento delle Commissioni di controllo e la messa in sicurezza della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte; l’intesa 'Eternit free' per rimuovere l’amianto dai tetti e realizzare impianti fotovoltaici; il completamento dei lavori di bonifica per la discarica di Tre Ponti a Montesarchio), ha evidenziato la necessità di ottenere l’autosufficienza e la strategicità della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.

“Con la Provincia di Benevento ci comprendiamo alla perfezione poiché parliamo lo stesso linguaggio”: con queste parole ha aperto il suo intervento Poli che ha spiegato il funzionamento del sistema impiantistico per la gestione dei rifiuti e il recupero della materia presso il Centro di Riciclo di Vedelago. In primo luogo è fondamentale avere una raccolta porta a porta. C’è poi bisogno di un impianto di compostaggio per l’umido; di un impianto di selezione per imballaggi e assimilati; di un impianto di estrusione per gli scarti di selezione del secco. “Quest’ultima – ha dichiarato Poli – è una linea innovativa riconosciuta anche a livello europeo. Essa permette di trasformare i resi del secco in materia prima seconda il cui mercato, da ricerche specifiche effettuate, risulta in forte ascesa. C’è poi bisogno di aziende per la produzione dei manufatti. Se il rifiuto, infatti, è una risorsa del territorio, tale deve rimanere. Non di secondaria importanza l’aspetto dell’informazione, partendo dalle scuole, dello studio e della ricerca. Questo il motivo per cui abbiamo chiesto di intraprendere una collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio. Infine bisogna aumentare i meccanismi di controllo del territorio”.

“Sono abituata a lottare – ha concluso Poli – per un diverso tipo di sviluppo. I recenti accadimenti e la crisi economica in atto hanno dimostrato, infatti, che l’economia dell’usa e getta è crollata e sono convinta che con il sistema di riciclo sia possibile ottenere un buon risultato implementando anche il sistema occupazionale”.

A tale proposito l’assessore Aceto ha evidenziato le attività di educazione ambientale messe in atto dalla Provincia l’anno scorso con la collaborazione dell’Asea. “Quest’anno – ha sostenuto – analoga attività partirà a breve, ma sul piano del risparmio idrico. Ritengo, inoltre, che accordandoci con la Regione, riusciremo ad avere attivo anche l’impianto di selezione, l’ex Laser di Benevento. Infine per quanto riguarda la digestione anaerobica credo che accetteremo il suggerimento datoci da alcune associazioni, tra cui Altrabenevento, di realizzare impianti differenti sul territorio”.

A chiudere l’incontro di questa mattina il presidente della Provincia. Una battaglia difficile: il concetto più volte ribadito da Cimitile per parlare di ciò che l’Ente sta tentando di attuare in tema di rifiuti. “Ci sono difficoltà oggettive, resistenze ai cambiamenti, confusione sul piano legislativo con la possibilità di proroga della legge 26/2010 sulla provincializzazione del ciclo rifiuti, debiti del passato…Purtroppo non abbiamo la bacchetta magica per risolverli subito, ma dobbiamo fare i passi giusti in tempi giusti con il consenso del territorio. Nonostante tutto manteniamo la barra ferma sul nostro Piano rifiuti e sui principi sul quale è fondato: riduzione della produzione di immondizia ed espansione degli impianti per il riciclo”.
G.P.



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