Inchiesta Udeur, Camilleri chiarisce e smentisce quanto riportato sulla parcella da 1,3 milioni: era lecita e corretta
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Carlo Camilleri dice la sua sulla nota inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Napoli dei giorni scorsi che con lui ha riguardato i vertici dell’Udeur. Con una nota inviata dal fratello, l'avvocato Bruno, entra nel merito della parcella di 1 milione e 300mila euro incassata e considerata come una delle prove a carico dalla magistratura partenopea. Camilleri, nella nota, fa anche riferimento a delle asserite imprecisioni di questo portale nel riportare le notizie in merito. Di seguito pubblichiamo la nota inviataci dall’avvocato Bruno Camilleri, la risposta del direttore del Quaderno.it Carlo Panella e la fonte integrale cui questo portale e il Settimanale il Quaderno hanno attinto nello scrivere sulla vicenda Udeur e, in particolare, sulla parcella di 1 milione e 300mila euro in esame.
Questa la nota integrale dell’avvocato Bruno Camilleri.
”Egregio Direttore,
per conto e nell’interesse di mio fratello, l’Ing. Carlo Camilleri, indagato nella indagine cosiddetta Udeur, sono costretto ad intervenire per rettificare alcune ripetute imprecisioni pubblicate dal Suo settimanale ed anticipate sulla versione “on line” relativamente alla posizione del predetto Ing. Camilleri. Invero già il 21 ottobre scorso, a seguito delle perquisizioni disposte dal P.M., il suo giornale si affrettò a riferire che i finanzieri uscivano dalla casa di mio fratello con cinque valigie di documenti evidentemente sequestrati.
Posso assicurarLe che, nella occasione citata, il verbale di perquisizione fu negativo, nel senso che neanche un foglio fu sequestrato dai militi né nella casa di abitazione né nello studio di mio fratello. Le cinque valigie, quindi, erano le stesse con le quali i finanzieri avevano fatto accesso in casa alle sette di mattina. Nell’editoriale di ieri, 2/11/2009, viene poi qualificato “…impressionante l’importo incassato da mio fratello per una consulenza: 1,3 milioni di euro da quell’ASL di Benevento che da anni si duole di non avere fondi sufficienti per le migliori prestazioni ai malati…”.
In questo titolo le inesattezze non si contano in quanto non si è trattato di una consulenza, ma di un incarico di progettazione e direzione lavori per un appalto di circa 27 milioni di euro, e l’Ente appaltante non era assolutamente l’ASL di Benevento ma un Ente della provincia di Caserta non amministrato da politici facenti capo all’Uduer. La parcella, infine, è stata redatta secondo la Tariffa Professionale e vistata – come per legge – dal competente Ordine professionale.-
Non è il caso certo di dilungarsi, in questa sede, per dibattere di fatti processuali che dovranno trovare la loro esplicazione ed il loro chiarimento nella sede giudiziaria propria, ma è senz’altro il caso di rettificare le ripetute inesattezze diffuse dagli organi di stampa che contribuiscono ad ingenerare nei lettori una immagine ancor più distorta ed evidentemente errata delle persone coinvolte in questa indagine.
Con stima, Avvocato Bruno Camilleri”.
Egregio Avvocato,
in risposta alla sua nota, preciso che in data 21 ottobre, usando l’accortezza propria, da 20 anni, i giornalisti del Quaderno, nella diretta on line su quanto stava accadendo, si sono limitati a scrivere, alle ore 9,45: “Cinque finanzieri pochi minuti fa hanno lasciato Via Pirandello dove alcune auto li attendevano. Al civico 10 sono entrati in precedenza e quindi ne sono usciti portando via delle valigette, presumibilmente, contenenti documenti”.
Non è stato fatto il nome di Carlo Camilleri, in tempo reale, relativamente a quanto avveniva. Il suo nome è stato fatto alle 12,54, dopo averlo reperito, assieme a quello degli altri indagati, sul sito internet del Corriere del Mezzogiorno. Neanche in tale frangente, comunque, esso è stato accostato alla presenza dei finanzieri in Via Pirandello.
Sempre nella diretta di quel giorno, il riferimento alla parcella, fatto dal procuratore aggiunto Francesco Greco, è rimasto ancora genericamente riferito a un congiunto di Mastella (ore 14,50). Non in data 21, ma solo il giorno successivo, riprendendolo dal Mattino, il Quaderno ha chiarito che tale congiunto era suo fratello Carlo.
Il Quaderno, egregio Avvocato, dunque, non si è affrettato affatto, non ha mai parlato di documenti sequestrati, né di cinque valigette. Il Quaderno non ha fatto nemmeno due più due: siccome in quel condominio abita Carlo Camilleri, lui è stato il destinatario della visita delle Fiamme Gialle.
Il Quaderno.it ha atteso, data la delicatezza della situazione, pur essendo il primo a giungere sul posto, e ha scritto di Carlo Camilleri solo quando ne ha avuto la certezza e basandosi solo su quanto scritto dal procuratore Francesco Greco.
Quanto io ho riportato, successivamente, nell’editoriale, infatti, fa riferimento a quanto scritto dallo stesso Greco, come potrà leggere al termine di questa mia risposta. Lei parla di inesattezze che non si contano riferite al mio scritto. Se tali sono, tutte sono originate da quanto riportato dal magistrato.
Non ho difficoltà a credere che la parcella sia stata redatta secondo la Tariffa Professionale e vistata – come per legge – dal competente Ordine professionale. Mi consenta, tuttavia, di rimanerne impressionato per l’ammontare, non essendo avvezzo a simili cifre.
Sulla non ascrivibilità della stessa all’Asl, bensì all’Ente Casertano, ancora una volta devo fare riferimento al procuratore Greco che, ripeto a lei e ai lettori, potrete tra qualche riga leggere integralmente.
Non avendo alcuna intenzione o interesse a rendere distorta o errata l’immagine degli indagati e innanzitutto di suo fratello, sono stato ben lieto di poter ospitare questa sua precisazione che arricchisce la fondata e documentata informazione fornita dal Quaderno, on line e dal Settimanale, della quale soltanto, ovviamente, rispondo. Se il suo scritto, infine, chiarisce ogni dubbio al riguardo di quella parcella, io e i numerosi lettori del Quaderno non possiamo che giovarcene.
Con stima, Carlo Panella.
Di seguito, quanto scritto dal procuratore aggiunto della Repubblica Francesco Greco in merito alla parcella in esame, a proposito dell’inchiesta Udeur, emersa il 21 ottobre scorso:
”…E così un indagato - che già nel corso di pregresse indagini risultava essere stato utilizzato dal sodalizio come punto di contatto con la Magistratura Amministrativa per inoltrare segnalazioni - subito dopo avere dispiegato per il partito la sua presunta intermediazione con gli Organi di Giustizia amministrativa in una controversia elettorale relativa alle elezioni comunali di Morcone, veniva beneficiato dall'ASL di Benevento (risultata controllata dal medesimo partito che aveva richiesto le segnalazioni al TAR) di consulenza il cui oggetto era del seguente, non chiaro, tenore "....implementazione delle procedure, delle attività e delle connesse verifiche - già delineate nell'atto aziendale in aderenza a disposizioni legislative e contrattuali in materia di controlli interni ex DLgs n.286/99, di budgeting e di valutazione dei dirigenti, a supporto dei servizi di staff del direttore generale preposti ad attività specifiche di che trattasi ..." . Dalle indagini, tuttavia, non risultava agli atti dell'ASL di Benevento alcuna documentazione di tale consulenza. Vi era, invece, traccia del pagamento delle parcelle ai consulenti. Le indagini, in seguito, grazie alla segnalazione di funzionari regionali onesti e coraggiosi, consentivano di accertare una truffa in danno del consorzio di bonifica AURUNCO di Sessa Aurunca (CE) e della Regione Campania per rilevanti importi in relazione a lavori di ristrutturazione della rete di adduzione dell'impianto irriguo di Cellole (CE). Il beneficiario della frode, un congiunto di un esponente di vertice del sodalizio, non solo otteneva fiduciariamente l'incarico professionale di progettazione e direzione dei lavori, in violazione delle normative regolanti le procedure di evidenza pubblica, ma risultava indebitamente beneficiario di parcelle 'gonfiate' per circa 1.300.000 euro”.